Nei giorni scorsi, il nuovo presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha promesso di introdurre tariffe elevate su Cina, Canada e Messico, minacciando di destabilizzare le catene di fornitura dell’industria automobilistica e suscitando preoccupazioni tra gli investitori riguardo ai costi più elevati. Le misure proposte includono un dazio del 10% sui prodotti cinesi e un dazio del 25% su quelli provenienti da Canada e Messico. Le azioni nel settore automobilistico sono scese drasticamente, poiché le nuove tariffe avrebbero avuto un impatto negativo su produttori statunitensi ed europei che dipendono da fornitori di ricambi in Messico. Ma c’è un’eccezione: la Ferrari.
Gli analisti sono sicuri che i dazi di Trump non colpiranno la Ferrari
Questo almeno è quello che pensa la maggior parte degli analisti del settore. Rella Suskin, analista azionario di Morningstar, ha dichiarato alla CNBC che Ferrari rappresenta un’eccezione, in quanto non avvierà produzioni negli Stati Uniti, indipendentemente dalle tariffe imposte. La produzione rimarrà esclusivamente a Maranello, Italia. Suskin ha aggiunto che una tassa del 10%, 20% o 30% sui veicoli del cavallino rampante potrebbe essere facilmente trasferita sul prezzo finale, dato il target di clienti di lusso e il costo elevato delle auto.
Tom Narayan di RBC Capital Markets ha concordato, sottolineando che Ferrari potrebbe facilmente trasferire eventuali aumenti dei costi ai consumatori. Anche Thomas Besson di Kepler Cheuvreux ha dichiarato che la Ferrari è unica tra i suoi concorrenti europei per la sua capacità di gestire l’aumento dei prezzi. La sua affermazione riflette una convinzione comune tra analisti e investitori: Ferrari potrebbe non essere influenzata dalle tariffe come altre case automobilistiche.
Nel 2024, Ferrari ha dominato il mercato, superando le case automobilistiche rivali in Europa. Le sue azioni sono aumentate di oltre il 34%, un dato molto superiore rispetto a Renault e Mercedes-Benz. Anthony Dick, analista di Oddo BHF, ha dichiarato alla CNBC che non si prevede che Ferrari avvii la produzione negli Stati Uniti. Oltre a motivi legati al marchio, la decisione sarebbe dovuta anche a difficoltà industriali, poiché ciò richiederebbe la creazione di una rete di fornitori locali, un passo che risulterebbe complicato e poco praticabile per la casa automobilistica italiana.