Se ne parla da oltre 48 ore, Carlos Tavares ha annunciato a sorpresa le sue dimissioni da amministratore delegato di Stellantis, concludendo anticipatamente il suo incarico rispetto ai tempi previsti. La decisione sembra essere legata alle difficoltà di vendita, soprattutto nel segmento delle auto elettriche, in un mercato europeo decisamente complesso, sempre più difficile da decifrare e competitivo.
Quale eredità lascia il manager portoghese, dal 2021 alla guida del gruppo nato dalla fusione tra FCA e PSA? La sua leadership è stata caratterizzata da una riorganizzazione ambiziosa, mirata al rilancio dei brand del gruppo e alla transizione verso l’elettrificazione. Tavares ha introdotto un piano industriale incentrato sulle piattaforme STLA: Small, Medium, Large e Frame, progettate per motorizzazioni sia termiche che completamente elettriche.
Il primo modello nato dalla piattaforma STLA Medium è stato il SUV Peugeot e-3008, lanciato nel 2023 e seguito dalla e-5008 e dalla Opel Grandland elettrica. Questi veicoli dell’era Tavares non hanno ancora registrato numeri significativi, complice il debutto recente e il contesto difficile del mercato europeo.
Sulla piattaforma STLA Large, Stellantis ha sviluppato modelli iconici come la Jeep Wagoneer S, ammiraglia elettrica del marchio, e la Dodge Charger EV, reinterpretazione moderna della muscle car americana. Sulla piattaforma STLA Small, invece, non risultano ancora introdotti modelli, possibili protagonisti tra le auto compatte elettriche.
Un altro pilastro del piano di Tavares è stata la piattaforma Smart Car, dedicata ai mercati emergenti e pensata per auto elettriche più accessibili. Su questa base sono arrivati modelli come la Citroen e-C3, la e-C3 Aircross, la Opel Frontera e la Fiat Grande Panda elettrica, progettati per un pubblico più ampio grazie a prezzi competitivi.
Tavares ha ereditato modelli elettrici basati su architetture PSA, si pensi alla Peugeot e-208, alla DS 3 Crossback e-Tense, la Opel Corsa-e e la Mokka-e. Sotto il cappello Stellantis, sono nati successi (alcuni non troppo esaltanti probabilmente) come la Jeep Avenger, la Lancia Ypsilon elettrica, l’Alfa Romeo Junior e la Fiat 600.
Un capitolo a parte è la Fiat 500 elettrica, sviluppata prima della nascita di Stellantis ma portata al successo (e alla successiva caduta) commerciale sotto la supervisione di Tavares. Il portoghese, che lascia certamente un’eredità di innovazione e transizione, ha subito il colpo di un mercato sfavorevole, di una transizione forse troppo gravosa, persino per un colosso come Stellantis. Allargando lo sguardo, tocca riflettere sulla direzione dell’industria occidentale, per decenni prospera grazie all’assenza di concorrenza (e sacrosanta ostilità) cinese.