Le dimissioni improvvise e inaspettate di Carlos Tavares dalla carica di amministratore delegato del gruppo Stellantis hanno accelerato notevolmente la ricerca del suo successore, creando una situazione di urgenza all’interno dell’azienda. Sebbene il processo di selezione fosse stato già avviato quest’autunno, inizialmente in previsione della sua partenza programmata per il 2026, questa decisione improvvisa spinge l’azienda a prendere in considerazione seriamente anche candidati interni, pur mantenendo la porta aperta per eventuali candidature provenienti dall’esterno dell’organizzazione.
Stellantis: aperta la caccia al successore di Carlos Tavares
Le sfide che Stellantis e i suoi quattordici marchi dovranno affrontare a partire dal 2025 non concedono al consiglio di amministrazione molto tempo per trovare il sostituto di Carlos Tavares, ex amministratore delegato. Il futuro del gruppo si preannuncia complesso e pieno di ostacoli, tanto sul piano economico quanto su quello strategico. La notizia che l’annuncio ufficiale della sostituzione avverrà solo nella prima metà del 2025 sta alimentando un senso di “instabilità” all’interno dell’azienda, aumentando ulteriormente la pressione sul consiglio di amministrazione per trovare una soluzione adeguata in tempi brevi.
Secondo le informazioni riportate da Le Monde, due personalità sono in corsa per succedere a Carlos Tavares. Internamente sono presenti Maxime Picat, attuale direttore degli acquisti ed ex responsabile delle attività europee del gruppo, nonché l’italo-brasiliano Antonio Filosa, direttore di Jeep e recentemente nominato direttore delle attività in Nord America.
Tra gli outsider, Olivier François, attuale amministratore delegato di Fiat e Abarth, nonché Jean-Philippe Imparato, promosso questo autunno a capo di Stellantis Europe, si trovano in una buona posizione. Candidati esterni potrebbero anche arricchire la shortlist dei cacciatori di teste, con un nome spesso citato dai media italiani: Luca de Meo, attuale amministratore delegato del Gruppo Renault.
Una cosa è certa: la personalità del futuro successore di Carlos Tavares dovrà essere in grado di ristabilire un clima di serenità e armonia all’interno dell’azienda, riuscendo a placare i rapporti che, negli ultimi mesi, si sono progressivamente inaspriti e complicati. È importante ricordare che Carlos Tavares, nel corso della sua leadership, è entrato in conflitto con i suoi colleghi per l’approccio rigido e l’inasprimento degli indicatori CAFE (Corporate Average Fuel Economy), ma ha anche avuto serie difficoltà nel mantenere buone relazioni con le sue reti di concessionari, sia negli Stati Uniti che in Europa.
Questi ultimi hanno sollevato forti critiche, accusando il produttore di sovrapproduzione e di mantenere prezzi eccessivamente alti per i suoi modelli, rendendo difficile per loro operare in modo redditizio. Inoltre, anche i fornitori hanno subito le conseguenze della gestione incentrata sulla riduzione dei costi imposta dall’ex CEO di Stellantis, spesso vedendosi costretti a fare sacrifici considerevoli per cercare di soddisfare le richieste di abbattimento dei costi. Il nuovo leader dovrà quindi affrontare un delicato compito: riformulare una strategia che possa risanare e consolidare i rapporti con tutti gli stakeholder e favorire un equilibrio sostenibile.
Il prossimo amministratore delegato di Stellantis dovrà concentrarsi anche su una gestione meno conflittuale internamente. La sfida è ridare fiducia ai team, ai dipendenti, alle reti di concessionari e agli agenti del marchio, ma anche ai consumatori bruciati dai guasti dei motori PureTech e degli airbag Takata. Due dossier che serviranno da test a grandezza naturale per il futuro amministratore delegato che dovrà restaurare l’immagine danneggiata dell’industriale. Oltre a ciò, i cantieri non mancano. Per ora, John Elkann, presidente esecutivo di Stellantis, ricoprirà il ruolo di presidente ad interim del gruppo, prima di trovare il futuro capitano d’industria e diplomatico del quarto gruppo automobilistico più grande del mondo.