L’allarme cresce tra i lavoratori delle aziende che collaborano con Stellantis. Questo è, ancora una volta, il segnale tangibile dell’impatto delle scelte gestionali ereditate dall’ex CEO Carlos Tavares.
Dopo il suo allontanamento, il gruppo sta già smentendo alcune delle sue decisioni più controverse, come l’uscita da Acea. Stellantis ha infatti avviato il processo per rientrare nell’associazione, da cui si era ritirata nel gennaio 2023. Nel frattempo, le ultime mosse dell’azienda hanno aggravato una situazione già critica.
Stellantis ha deciso di internalizzare numerose attività logistiche, invece di rinnovare gli affidamenti in scadenza, causando 249 licenziamenti. Tra le aziende colpite ci sono Trasnova, che perde 97 posti tra Melfi, Cassino, Pomigliano d’Arco e Mirafiori; Logitech, con 101 licenziamenti distribuiti sugli stessi poli; e Teknoservice, con 51 lavoratori lasciati a casa.
Il futuro appare ancora più incerto, poiché gli ammortizzatori sociali attualmente attivi per i lavoratori, tra cui cassa integrazione e contratti di solidarietà, si esauriranno entro fine anno. Questa condizione lascerà a rischio circa 25 mila lavoratori, tra personale diretto e dell’indotto.
Si invoca a questo punto un decreto per prorogare tali strumenti, ma il tempo stringe. La crisi colpisce duramente il tessuto produttivo italiano, volente o nolente la ristrutturazione dell’azienda è e sarà necessaria. Con un prezzo altissimo e drammatico. A Cassino, aziende come Lear (285 lavoratori), Denso (55 addetti) e De Vizia (32 dipendenti) sono in bilico. Allo stabilimento Stellantis di Mirafiori, la produzione è ai minimi storici nonostante figurino i modelli apparentemente importanti come Fiat 500 elettrica e Maserati GranTurismo.
La Lear, in particolare, è coinvolta in prima linea, con 380 lavoratori in cassa integrazione, una situazione aggravata dalla delocalizzazione della produzione dei sedili verso la Turchia. Nel frattempo, lo stabilimento torinese è in vendita. A Melfi, altre 260 persone delle società logistiche Sit FDM e Bcube SGL rischiano il posto per il mancato rinnovo dei contratti.
Questo clima di incertezza sarà tra i temi centrali del tavolo automotive al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, previsto per il 17 dicembre. Rocco Palombella, segretario generale di Uilm, ha esortato il governo a intervenire: “È fondamentale che Stellantis chiarisca i piani per aumentare la produzione e ampliare la gamma di modelli. Speriamo che i fondi destinati al settore vengano presto reintegrati”.