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Stellantis Mirafiori: altri 7 mesi di cassa integrazione

La linea di produzione della 500 BEV, l’auto elettrica di Fiat, vedrà una sospensione dal 7 gennaio al 3 agosto

Stellantis Mirafiori

Stellantis ha reso noto un ulteriore ricorso alla cassa integrazione presso lo stabilimento di Mirafiori, situato a Torino, confermando così il 18esimo anno consecutivo di utilizzo degli ammortizzatori sociali in questo sito produttivo. La decisione coinvolgerà un totale di oltre 2.000 dipendenti, alimentando nuovamente dubbi e preoccupazioni sulla sostenibilità a lungo termine del piano industriale del gruppo automobilistico.

Stop fino al 3 agosto per circa 1.800 lavoratori dello stabilimento Stellantis Mirafiori

La sospensione del lavoro in Stellantis Mirafiori avrà inizio il 7 gennaio 2025 e proseguirà fino al 14 febbraio, interessando in particolare il reparto Preassembly and Logistic di Mirafiori, dove saranno fermati 254 lavoratori. Oltre a questa misura, altri settori dello stabilimento saranno pesantemente colpiti: la linea di produzione della 500 BEV, l’auto elettrica di Fiat, vedrà una sospensione dal 7 gennaio al 3 agosto per 1.005 dipendenti, mentre la Carrozzeria Maserati coinvolgerà ulteriori 794 addetti.

Anche lo stabilimento Stellantis Europe di San Benigno sarà interessato da questi provvedimenti, con una cassa integrazione che coinvolgerà 334 lavoratori. Infine, nel corso di un periodo di sei mesi, saranno fermati anche i settori Presse, che vedrà interessati 300 dipendenti, e Costruzione Stampi, dove saranno coinvolti 96 lavoratori. Queste misure sottolineano le difficoltà strutturali e organizzative del gruppo, sollevando interrogativi sulle strategie per il rilancio produttivo e occupazionale.

Edi Lazzi, segretario generale della Fiom Cgil di Torino, ha commentato con parole forti: “L’uso degli ammortizzatori sociali ha raggiunto un traguardo significativo, compiendo 18 anni. È ormai davvero imbarazzante che un gigante industriale come Stellantis, che ha comunque distribuito dividendi stratosferici ai suoi azionisti, si trovi a ricorrere a questi strumenti per far fronte alle sue difficoltà economiche e produttive.” Giovedì scorso, in risposta a queste preoccupazioni, Jean-Philippe Imparato, responsabile per l’Europa allargata di Stellantis, aveva dichiarato con fermezza: “Mirafiori non chiuderà. Abbiamo un piano per il futuro dello stabilimento, che ci consente di guardare con ottimismo agli anni 2032 e 2033.” Tuttavia, queste dichiarazioni non sembrano placare le preoccupazioni.

Fiat 500e Mirafiori

Anche Giorgio Airaudo, segretario generale della Cgil Piemonte, ha espresso la sua frustrazione in merito alla situazione: “Torino e Mirafiori continuano a essere in attesa di vedere realizzate le promesse che non sono mai state mantenute. Ora vedremo se la cordialità tra il governo e Stellantis avrà un impatto concreto. L’unica certezza che abbiamo oggi per i lavoratori è che la cassa integrazione continua a essere una realtà costante.” Le parole di Airaudo sottolineano la crescente delusione e l’incertezza che circonda il futuro dello stabilimento e dei suoi dipendenti.

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