Fino a un mese fa la data del prossimo 31 dicembre rappresentava uno scoglio importante per ciò che riguardava il periodo di sospensione degli aumenti relativi alle multe. Difatti si concluderà a fine anno il periodo di congelamento degli importi ai dati del 2020; dal primo gennaio prossimo, gli importi di multe e sanzioni avrebbero dovuto adeguarsi all’inflazione dell’ultimo periodo ragionando su rincari non indifferenti. Avrebbero, appunto, perché non sarà così.
Sebbene inizialmente si ipotizzava un rincaro delle multe utili a sanzionare i comportamenti illeciti previsti dal Codice della Strada (appena rinnovato) nell’ordine del 5%, basato sull’aggiornamento dell’ultimo biennio relativo all’inflazione rilevata dall’ISTAT, non sarà così. Col Decreto “Milleproroghe”, approvato dal Consiglio dei Ministri, sono stati rinviati al 2026 gli adeguamenti delle multe legati all’inflazione così come già posto in essere sia nel 2023 che nel 2024.
Al centro dell’invio dell’adeguamento degli importi delle multe ai valori dell’inflazione ci sarebbe la difficile condizione economica attuale
La volontà di rinviare al 2026 l’adeguamento degli importi delle multe sarebbe dovuta alle ristrettezze economiche dell’attuale periodo, in modo da evitare di gravare sulle tasche di cittadini e famiglie. Se quindi l’anno prossimo non saranno proposti ulteriori interventi legislativi, a partire dal primo gennaio del 2026 le multe utili a sanzionare le infrazioni del Codice della Strada verranno incrementate proporzionalmente con l’incremento dell’inflazione registrato dall’ISTAT nei due anni precedenti.
D’altronde pure nel 2023, con la Legge di Bilancio di allora, si era intervenuti sulla necessità di venire incontro alle contingenze economiche risultanti dalla Pandemia e dalla crisi energetica, secondo un congelamento pari a due anni, che si sarebbe concluso proprio a fine dicembre.
Secondo le prime stime, le multe attuali dovrebbero subire un incremento percentuale pari a circa il 5,7% a partire dal primo gennaio del 2026 introducendo quindi aumenti che ad esempio nel caso di un’infrazione per divieto di sosta passerebbero dagli attuali 42 euro a 44 euro o 177 euro per il passaggio col rosso al semaforo rispetto ai 167 euro attuali. Andrebbe poi considerata la possibilità di uno scenario differente che introduca aumenti sulla base dell’inflazione accumulata dal 2020 al 2024; ovvero dal momento del congelamento degli importi delle multe. In questo caso si andrebbe a considerare un valore percentuale superiore al 17%, sensibilmente più elevato rispetto al 5,7% ipotizzato in una prima fase.