Il tuning su una Ferrari è sbagliato per definizione. Questo il mio punto di vista, che preciso subito per far capire il mio rapporto con le elaborazioni fatte sulle auto del “cavallino rampante”. Negli ultimi tempi, sembra che grandi attenzioni stia suscitando in questo ambito la Ferrari Purosangue. In alcuni casi si tratta di trasformazioni importanti, che si allontanano mille miglia dal filone del buon gusto. In altri, come quello di cui ci occupiamo oggi, gli interventi sono molto più delicati e meno invasivi, ma peggiorano comunque il quadro rispetto al prodotto di partenza.
Penso che per ottenere dosi aggiuntive di personalizzazione su un modello del genere la strada giusta da percorrere sia quella del programma Tailor Made offerto dalla casa di Maranello. Così si garantisce un migliore ancoraggio con la storia del marchio. Alcuni clienti, però, seguono sentieri diversi.
Il tuning sulla Ferrari Purosangue di cui ci occupiamo oggi è molto soft e, per fortuna, reversibile. Nessuna modifica sulla lamiere: solo un leggero lifting “grafico”. I gruppi ottici sono stati oscurati, come le superfici vetrate che avvolgono l’abitacolo, per aggiungere note di mistero alla tela espressiva. Specifica la verniciatura, con una tonalità di marrone particolarmente profonda che si avvicina al nero, ma con riflessi di rosso/viola sotto la luce diretta. Fin qui non c’è materia per gridare allo scandalo: anche alcuni esemplari usciti dal reparto Tailor Made sono stati gestiti in modo simile.
Ciò che desta maggiore irritazione sono i cerchi Forgiato da 24 pollici scelti per completare la veste estetica del SUV emiliano. Questi hanno un taglio espressivo, cromato e con raggi stretti, da cui si intravedono le pinze freni gialle. Un look adatto forse a una Cadillac Escalade o a un vecchio Hummer H2, ma che si coniuga male al design della Ferrari Purosangue, i cui cerchi di serie sono perfettamente intonati al resto dell’esecuzione stilistica. Cambiarli, con un prodotto diverso, pregiudica a mio avviso il quadro visivo.
Gli interventi di elaborazione di cui ci stiamo occupando sono stati eseguiti da Road Show International, negli Stati Uniti, con grande livello di qualità. Da segnalare l’abbassamento delle sospensioni di 10 mm e la presenza di un rivestimento ceramico sulla carrozzeria, per garantire un bell’aspetto per gli anni a venire. Nell’abitacolo spicca l’abbondante presenza di pelle color cuoio, con accenti rossi, che crea un felice contrasto con le parti metalliche e con le ampie distese di fibra di carbonio. Nessuna modifica è stata eseguita sul motore. Sarebbe stata fuori luogo, visto che parliamo di un autentico capolavoro ingegneristico a 12 cilindri, aspirato da 6.5 litri, che eroga 715 cavalli di potenza massima, con una sinfonia inebriante.
Fonte | Carscoops