La casa automobilistica turca Tofas, joint venture tra Koc Holding e Stellantis, ha recentemente annunciato una significativa riduzione del personale. Il numero dei dipendenti è sceso a 4.593 unità, registrando un calo del 13% rispetto ai dati riportati a novembre e del 15% rispetto a settembre, quando contava 5.286 lavoratori. Si tratta dell’ennesima conseguenza (a catena) dei pessimi risultati del gigante industriale.
L’azienda turca ha spiegato che i tagli hanno coinvolto pensionamenti, dimissioni volontarie e risoluzioni contrattuali nell’ambito di una riorganizzazione legata alla pianificazione della produzione. Ai lavoratori interessati sarà corrisposto un totale di 330 milioni di lire turche (circa 9 milioni di dollari) come compensazione prevista dalla legge.
I motivi alla base di questa riduzione non sono solo interni. La modifica delle aliquote fiscali per l’imposta speciale sui consumi (OTV) a novembre 2022 ha aumentato l’onere fiscale complessivo sui veicoli prodotti localmente al 116%, rendendoli meno competitivi rispetto ai modelli importati, inclusi quelli cinesi. Tofas ha inoltre affrontato sfide legate all’annullamento di ordini di esportazione, complicazioni derivanti dalla recessione europea e difficoltà nei mercati africani e mediorientali.
Questi motivi si sommano alla scadenza dei contratti di produzione di modelli chiave interni a Stellantis come il Fiat Doblò del 2023 e il Fiorino a luglio 2024, influendo pesantemente sulla capacità produttiva dell’azienda. Con una capacità di produzione annua di 450.000 unità nello stabilimento di Bursa, Tofas ha raggiunto il picco produttivo nel 2017 con 384.174 veicoli, ma è scesa costantemente a 239.428 unità nel 2023. Per il 2024, si prevede una produzione tra 135.000 e 145.000 veicoli, evidenziando un utilizzo ridotto degli impianti.
A partire dal 2025, l’azienda produrrà il modello K0 LCV per i marchi Stellantis (Fiat, Opel, Peugeot, Citroën e DS) con l’obiettivo di produrre 1 milione di unità entro il 2032. I nuovi modelli includeranno versioni ibride e a benzina, con una previsione iniziale di 90.000 veicoli nel 2025 e 150.000 nel 2026. Tofas, però, rischia di utilizzare solo un terzo della sua capacità produttiva, a meno che non riesca a siglare nuovi contratti col gruppo industriale.