Sono passati diversi anni da quando, nel 1996, fu svelata al pubblico del Salone di Parigi la stravagante Peugeot Asphalte. Questa concept car puntava ad esplorare nuovi sentieri nel territorio dei sogni dei giovani di quegli anni che, nel mondo reale, manifestavano grande apprezzamento per la 106 in versione sportiva.
L’opera si inseriva perfettamente nello spirito del periodo storico in cui sbocciò, caratterizzato da un grande fermento creativo per la casa del “leone” francese, che diede vita a tante creature oltre i cardini delle convenzioni, per dare forma a nuove idee visionarie. Ancora oggi quelle auto sperimentali si fanno ricordare per le linee ardite e per i concetti innovativi portati in dote. In questo ambito, uno spazio di primo piano fu guadagnato dalla Peugeot Asphalte.
L’auto di cui ci stiamo occupando in questo articolo esplicita, già nel nome, la sua natura bassa e aperta, che scrive un contatto ravvicinato col manto bituminoso, meglio se di una pista, per delle sensazioni di guida di carattere racing. Si tratta di una barchetta pura ed essenziale, a metà strada fra un’automobile e una motocicletta. Promette visivamente delle emozioni forti, mentre si aggrediscono i cordoli.
Fra i punti di forza di questa scoperta a due posti secchi (configurabili) c’è la leggerezza. Il peso letto alla bilancia è di appena 580 kg. Quanto basta per divertirsi fra le curve, giovandosi di un assetto super ribassato, pur in presenza di un propulsore da 1.6 litri che non varca la soglia dei 90 CV di potenza.
L’energia erogata da questo cuore, preso a prestito dalla già citata 106, conferisce una spinta vigorosa, proprio in ragione del peso contenuto, portando la vettura fino alla soglia dei 200 km/h, con un’accelerazione piuttosto incisiva. Singolare la veste stilistica della Peugeot Asphalte. Se il frontale ricorda quello di una supercar, dietro si ha quasi l’impressione di avere a che fare con una moto, per il sensibile restringimento della carreggiata.
Il frutto del lavoro creativo? Un look singolare, quasi da triciclo, ma tanto aggressivo come impatto scenico. Sul piano costruttivo, spicca la grande finezza delle soluzioni scelte. Su tutte va menzionato il telaio in fibra di carbonio. Al tema della sicurezza concorrono il roll bar fisso più un secondo retrattile: una miscela che ha anticipato la tecnologia usata, anni dopo, sulle Peugeot 206 CC e 307 CC.