Una meravigliosa Ferrari 512 BBi del 1984 sarà battuta all’asta dagli specialisti di Gooding & Company nella sessione di vendita di Amelia Island, in programma il 6 e 7 marzo del prossimo anno. All’orizzonte degli appassionati si apre una ghiotta opportunità, per aggiungere al proprio garage un gioiello a quattro ruote del “cavallino rampante” che ha segnato un’epoca.
Per diversi anni questa creatura, nelle varie declinazioni, si è posta all’apice del listino della casa di Maranello e del libro dei sogni degli amanti delle auto, a 360 gradi. L’esemplare proposto alla tentazione dei potenziali acquirenti è quello con telaio ZFFJA09B000051803. Si offre in splendida forma, grazie all’ampio restauro della Newman Automotive R&D Inc., che le ha ridato lo splendore delle origini.
Bassa la percorrenza accumulata nel tempo: poco più di 7.500 miglia, pari a quasi 12.100 chilometri. Non è facile trovare un’altra Ferrari 512 BBi usata così poco negli anni e in uno stato di grazia pari al nuovo, in base alle impressioni consegnate dalle immagini. Questa è una delle auto del marchio emiliano più iconiche dell’era moderna, anche se ormai fa parte a pieno titolo (e da tempo) del gruppo delle classiche.
In attesa che, in prossimità dell’asta di Amelia Island, la scheda di vendita venga arricchita dagli elementi descrittivi completi del lotto, facciamo un breve ripasso delle caratteristiche della Ferrari 512 BBi. L’allestimento in esame ha introdotto nel modello l’iniezione Bosh K-Jetronic, al posto dei classici carburatori, per soddisfare le normative sulle emissioni degli Stati Uniti d’America. Questo ha tolto un filo di romanticismo e di potenza, ma ha reso più fluido l’uso.
Le due B accostate nella sigla stanno per berlinetta boxer, ma in realtà il motore è a V di 180 gradi. Forse si è fatta la “forzatura” per evocare le iniziali della divina Brigitte Bardot, il cui fascino ha trasposto in ambito automobilistico, con le sue sinuose curve, piene di sensualità. Nella versione iniziale, questa vettura, nata per prendere il posto della 365 GT4 BB, cui è strettamente legata, aveva i già citati carburatori. Poi venne la versione a iniezione.
L’energia dinamica della Ferrari 512 BBi giunge da un motore a 12 cilindri da 5.0 litri, disposto in posizione posteriore-centrale, che mette a frutto le esperienze sportive della casa di Maranello. In questa declinazione eroga 340 cavalli, con sonorità meccaniche inebrianti, destinate a fissarsi per sempre nell’apparato emotivo di chi ha il privilegio di ascoltarle. Persino il grande maestro e direttore d’orchestra Herbert von Karajan ne rimase estasiato.
Il quadro prestazionale è in linea con la squadra di purosangue custoditi nella scuderia. Alcune cifre bastano a rendere l’idea: accelerazione da 0 a 400 metri in 14.2 secondi, da 0 a 1000 metri in 25.1 secondi; velocità massima superiore ai 280 km/h. Nel suo periodo storico poche auto erano in grado di reggere il confronto. Come scritto in un altro post, la Ferrari 512 BBi è di uno splendore unico. Questa “rossa”, appena intercetta lo sguardo, sequestra gli occhi con la sua presa scenica straordinaria. Incredibile lo splendore conferito da Pininfarina alla sua carrozzeria. Dopo di lei giunse la Testarossa: anch’essa una regina di bellezza, ma dall’approccio visivo completamente diverso e ancora più carismatico.
Fonte | Gooding & Company