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Ferrari Purosangue: il tuning di Venuum punta sui muscoli

Il modello è già un diversivo rispetto alla tradizione, ma c’è chi si spinge oltre.

Tuning Venuum su Ferrari Purosangue
Foto da profilo Facebook Venuum

La Ferrari Purosangue sembra un terreno di esercitazione molto battuto da chi si occupa di elaborazioni automobilistiche. Il SUV del “cavallino rampante” è stato pesantemente rivisto, nei mesi scorsi, da Mansory. Ora è il turno di Venuum, con un tuning meno estremo, ma comunque forte. Il kit include passaruota molto pronunciati, una griglia personalizzata e paraurti anteriori e posteriori rivisti, con lo scopo di rendere più minaccioso l’aspetto del modello.

Sicuramente, in questa veste, la Ferrari Purosangue è più vistosa, ma a scapito dell’eleganza. Resto dell’idea che un’auto di Maranello vada lasciata nelle condizioni in cui esce dalla casa madre, anche se si tratta di un modello fuori dalla tradizione, come in questo caso. Per mia sfortuna, nel mondo c’è chi la pensa in modo diverso. Ecco perché il mercato delle elaborazioni trova spazio anche fra i clienti delle “rosse”. Il tuning in esame cerca di intercettare alcuni di loro.

Tuning Venuum su Ferrari Purosangue
Foto da profilo Facebook Venuum

Una cosa mette tutti d’accordo: il fascino del motore V12 aspirato da 6.5 litri, con 725 cavalli di potenza massima, che è stato lasciato in santa pace. A nessuno è venuta voglia di mettervi mano, perché siamo al cospetto di un’opera d’arte ingegneristica, che merita un rispetto sacrale. Sublime la sua grinta, accompagnata da musicalità meccaniche da antologia. Chapeau!

Con il suo bodikit, unito ad altri aggiornamenti estetici della Ferrari Purosangue, Venuum ha dato vita a questa Black Edition, di taglio esotico, il cui nome deriva dalla vernice nera lucida scelta per vestire la sua muscolosa carrozzeria. I cambiamenti partono dal frontale, con fascia revisionata e prese d’aria ancora più ampie. Lo splitter diventa molto marcato e incute quasi timore. Il cofano anteriore assume una foggia più corsaiola, con l’inserimento di vistose feritoie sopra il motore. Diverso il trattamento cromatico dei gruppi ottici, ora più scuri.

Il tuning di questa Ferrari Purosangue guadagna però la sua maggiore piega distintiva nei giganteschi passaruota, con archi svasati, che allargano il corpo sia all’anteriore che al posteriore, con l’intento di posizionare l’auto in modo più minaccioso sulla strada. A questo effetto vuole concorrere l’altezza da terra, ridotta rispetto alla vettura standard.

Nello specchio di coda cambiano diversi elementi. Su questo fronte si segnala, in particolare, il nuovo diffusore posteriore, con pinne sotto i tubi di scarico. Diversa la forma dello spoiler sopra il lunotto. Gli interventi, nel complesso, sono molto più delicati rispetto a quelli del tuning di Mansory, ma incidono comunque sulla purezza stilistica del modello di partenza, già di suo non molto amato dai ferraristi classici, per la sua natura di SUV, anche se in quest’ultimo ambito la Purosangue è il miglior e più coinvolgente prodotto oggi disponibile in commercio.

Fonte | Carscoops