Anche Nico Rosberg si è regalato una Ferrari Purosangue. L’ex pilota tedesco di Formula 1 (con cittadinanza finlandese) allunga la lista dei VIP con un esemplare di questa specie in garage. Nel video odierno, pubblicato sul canale YouTube di Pistons Brothers, possiamo ammirarlo davanti all’Hotel de Paris di Monte Carlo, insieme ai suoi familiari. L’esemplare scelto è di colore grigio: una tinta adatta a un SUV come questo che, però, sopporta anche “vestiti” ben più vivaci.
Nella tela del Principato di Monaco non è difficile imbattersi in una Ferrari Purosangue, ma fa sempre un certo effetto vedere un ex campione del mondo di Formula 1 al volante di un mezzo del genere. Nel Regno dei Grimaldi il primato degli avvistamenti appartiene a un altro driver del Circus: Charles Leclerc. Anche lui possiede un modello della specie, con cui in tempi recenti si è reso protagonista di un leggero contatto con un’auto decisamente meno nobile.
La Ferrari Purosangue è una creatura irrituale nel filone produttivo e filosofico del “cavallino rampante”, ma il motore si inserisce nel solco della migliore tradizione del marchio. Stiamo parlando di un magnifico V12 aspirato da 6.5 litri di cilindrata, con 725 cavalli al servizio delle emozioni. Le prestazioni sono di riferimento nella sua categoria, con un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 3.3 secondi e da 0 a 200 km/h in 10.6 secondi. La velocità massima si spinge oltre la soglia dei 310 km/h: roba da pista. Di straordinario fascino le sonorità meccaniche regalate dall’unità propulsiva, il cui sound è da pelle d’oca.
Ottimo il comportamento dinamico, grazie al perfetto bilanciamento dei pesi (49% davanti, 51% dietro), reso possibile dallo schema transaxle, con motore disposto in posizione anteriore arretrata e cambio al posteriore: un layout completamente diverso da quello dei Crossover e degli Sport Utility Vehicle convenzionali. Restano le tare del baricentro e del peso più alto rispetto alle altre “rosse”, ma gli uomini del “cavallino rampante” hanno saputo metterle all’angolo, nei limiti del possibile.
Sul piano estetico, la Ferrari Purosangue è impeccabile. Nel suo genere è, senza alcun dubbio, l’opera più riuscita, anche per il modo in cui riesce a coniugare la sportività all’eleganza. Qui Flavio Manzoni ha espresso con gusto la sua vena creativa, dando vita a un prodotto di grande raffinatezza nell’esecuzione stilistica. Se non avesse avuto il marchio emiliano sul cofano avrebbe raccolto consensi unanimi, ma i ferraristi più conservatori (come me) non riescono a digerire questo deragliamento culturale.
Il concetto di SUV, infatti, è lontano anni luce dalla tradizione e dall’impronta filosofica del “cavallino rampante”, legata a vetture di ben altra natura. Come se non bastasse, questa è la prima auto a quattro porte della casa di Maranello (la Pinin non fa testo, essendo una concept car in esemplare unico). Per fortuna l’ingegneria e il cuore sono quelli che ci si aspetta da una “rossa”. Nico Rosberg potrà deliziarsi col suo 12 cilindri, anche a passeggio per le strade di Monte Carlo.