Fare un tuffo nel passato, per rivivere le emozioni dei tempi romantici, è altamente consigliato agli appassionati d’auto, specie in un’epoca come la nostra dove i legislatori europei, la Cina e l’alta finanza vogliono imporre la formula delle auto elettriche, fredde e asettiche pur se scattanti come missili. La Ferrari 275 GTB è terapeutica in questo quadro, perché incarna al meglio la nobile tradizione del “cavallino rampante“, fatta di corse, prestazioni, meccanica di alto livello, piacere di guida, bellezza e autentico godimento sensoriale.
Un video, pubblicato sul canale YouTube di Legendary Motorcar, ci regala uno splendido spaccato sulla mitica GT emiliana, sempre più contesa dai collezionisti nelle aste internazionali. Oltre che sulla magia delle immagini, il filmato gioca sulla descrizione del modello e delle sue iterazioni, con un bel giro a condire il tutto, come una ciliegina sulla torta. Ne deriva un tuffo in un mondo inebriante, di cui questa vettura classica è una magnifica espressione. Del resto, stiamo parlando di un modello entrato nell’Olimpo del “cavallino rampante”, come una delle più iconiche manifestazioni della specie.
Lo scorso anno questa opera d’arte a quattro ruote del marchio emiliano ha festeggiato il suo 60° compleanno. Ancora oggi incanta, non avendo perso nemmeno una nota del suo travolgente fascino. La presentazione della Ferrari 275 GTB prese forma al Salone dell’Auto di Parigi del 1964. I suoi tratti, firmati da Pininfarina, sono scultorei. In parte evocano il ricordo della leggendaria 250 GTO, ma hanno una matrice meno sportiva, non essendo nata per la pista come l’altra. Questo non significa che non sia performante. Anche in gara, infatti, il suo respiro prestazionale si è messo in mostra, ma qui la destinazione era prevalentemente stradale.
La Gran Turismo Berlinetta non coinvolge stilisticamente quanto la Gran Turismo Omologata, ma si avvicina molto al suo fascino. Sicuramente è una delle “rosse” più eleganti di tutti i tempi, con i tratti sensuali e scultorei della carrozzeria. A dominare la tela estetica della 275 GTB ci pensa il lungo cofano anteriore, che custodisce al suo interno il tesoro di ogni opera di Maranello: il motore. In linea con la migliore tradizione del marchio, questo è un V12, come piaceva ad Enzo Ferrari.
Nello specifico si tratta di un cuore da 3.3 litri di cilindrata, in grado di sviluppare la bellezza di 280 cavalli, conditi da melodie meccaniche inebrianti. La potenza crebbe a 300 cavalli con la successiva versione a quattro alberi a camme. Qui ci occupiamo della serie iniziale, già molto tonica. Le performance non sono certo un limite per la Ferrari 275 GTB, il cui vigore dinamico era di riferimento nel suo periodo storico. L’energia giungeva al suolo sulle ruote posteriori, col supporto di un cambio manuale a 5 rapporti.
Nel definire le architetture meccaniche di questa “rossa”, i tecnici fecero tesoro delle esperienze sportive maturate con il prototipo 275 P, usato nelle gare endurance. La sigla del modello in esame contiene un numero che illustra la cilindrata unitaria dell’unità propulsiva, come per tutte le produzioni del “cavallino rampante” di quegli anni. Allineato alla tradizione è pure il telaio tubolare in acciaio, che assicurava buone dosi di robustezza flessionale e torsionale.
Ottimo il comportamento della Ferrari 275 GTB, che asseconda bene i comandi del pilota, fino alle andature più sostenute, specie nella versione col muso lungo, che pose fine al problema del sollevamento anteriore. La punta velocistica è nell’ordine dei 270 km/h. Ai freni a disco il compito di rallentarne le danze, senza eccessivi patemi d’animo. Per gustare in video questa regina degli anni sessanta, vi suggerisco di cliccare sul tasto play solo dopo aver allontanato ogni possibile fonte di distrazione. A quel punto, scorrere i fotogrammi sarà una vera delizia per gli occhi e per lo spirito.