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Stellantis: ad Atessa nuova cassa integrazione a partire da febbraio

Ad Atessa nel 2024 sono state prodotte 475.090 unità di veicoli commerciali contro le 751.384 registrate a fine 2023

Sevel Atessa

Sappiamo bene che il 2024 appena conclusosi ha rappresentato un’annata di enormi difficoltà per Stellantis, così come un po’ per tutti i costruttori e i gruppi automobilistici a livello globale. Il Gruppo nato dalla fusione tra FCA e PSA ha infatti segnato un calo produttivo nell’ordine del 37% per ciò che concerne i livelli produttivi espressi in Italia da autovetture e furgoni: 475.090 unità prodotte a fine 2024, contro le 751.384 del 2023.

Se le cose non sono andate bene per il comparto strettamente legato alle autovetture, non è di certo andata meglio per ciò che riguarda il settore dei veicoli commerciali. In questo caso la produzione si è attestata su circa 192.000 unità prodotte in Italia, in netto calo rispetto ai 230.280 veicoli commerciali prodotti da gennaio a dicembre del 2023, segnando un calo percentuale pari al 16,6% nel confronto anno su anno. Nonostante alcuni interessanti segnali di crescita registrati durante i primi due trimestri dell’anno appena conclusosi, a partire dal mese di giugno si sono viste delle importanti frenate nei valori produttivi che conducono ora al ricorso agli ammortizzatori sociali presso lo stabilimento di Atessa in provincia di Chieti.

Stellantis ad Atessa ricorrerà agli ammortizzatori sociali a partire dal prossimo 3 febbraio

È noto che la produzione dei veicoli commerciali di casa Stellantis, in Italia, avviene presso lo stabilimento di Atessa. Proprio lo stabilimento abruzzese in provincia di Chieti era riuscito a registrare valori in crescita durante la prima metà del 2024 in virtù di un piano che, nelle ambizioni del Gruppo, prevedeva di produrre fino a 255.000 veicoli entro la fine dell’anno. A partire però dal mese di giugno la situazione è mutata in maniera considerevole con un corposo calo degli ordini che, secondo la FIM, aveva previsto la cassa integrazione per circa 800/1.000 lavoratori impiegati presso il sito abruzzese. Se ciò non bastasse, venivano messi a punto 21 turni produttivi fermi che finivano per aggravare ulteriormente la situazione che si era venuta a creare.

Sebbene Stellantis stia ricorrendo alla cassa integrazione dal mese di giugno del 2024, in una recente riunione con il comitato esecutivo la direzione dello stabilimento di Atessa ha annunciato la necessità di ricorrere ulteriormente alla cassa integrazione per almeno un terzo del totale dei dipendenti impiegati presso il sito della Val di Sangro. In virtù della condizione di mercato illustrata dalla direzione dello stabilimento al comitato composto dalle sigle sindacali FIM, UILM, FISMIC, UGLM e AGCF, il ricorso all’ulteriore cassa integrazione viene inteso in modalità preventiva e sarà proposto dal 3 al 16 febbraio prossimi. Tale provvedimento andrà a interessare fino a 1.500 dipendenti del sito Stellantis di Atessa, dove oggi vengono impiegati circa 4.900 lavoratori.

Stellantis Pro One Atessa

Il rafforzamento del piano industriale ad Atessa

Va detto però che Stellantis ha di recente fornito qualche risposta alle ovvie preoccupazioni dei sindacati confermando un necessario rafforzamento del piano industriale di Atessa. Proprio Stellantis aveva già annunciato lo sviluppo della piattaforma elettrica Gamma Large, in accordo con una nuova variante in arrivo a partire dal 2027. Allo stesso tempo c’è la volontà di produrre nuovi veicoli commerciali dotati di celle a combustibile a idrogeno, utile per ampliare la gamma di propulsori votati alla sostenibilità, oltre che la formalizzazione di un investimento necessario per una nuova linea di verniciatura per l’eliminazione di solventi.

Rimane il fatto che lo stabilimento di Atessa risulta ancora oggi strategico per Stellantis in virtù di produzioni che contemplano attualmente il Fiat Ducato, il Peugeot Boxer, l’Opel/Vauxhall Movano, il Toyota Proace Max e il Citroën Jumper.