in

Stellantis intende estendere il supporto per le problematiche al 1.5 BlueHDi

Il 1.5 BlueHDi è stato presentato nel 2017 e rappresenta l’ultimo propulsore alimentato a diesel sviluppato in casa PSA

1.5 BlueHDi

Come è noto, in casa Stellantis alcuni propulsori ereditati da PSA stanno introducendo un set particolarmente ampio di problematiche che hanno provocato non pochi dissapori fra l’utenza dei marchi del Gruppo nato proprio dalla fusione tra PSA e FCA. Oggi in casa Stellantis non è solo il 1.2 PureTech a introdurre più di qualche grattacapo, è infatti il caso di discutere pure delle problematiche che coinvolgono l’unità diesel 1.5 BlueHDi. Quest’ultimo è infatti interessato da sempre più diffuse rotture, o giochi, della catena che collega i due alberi a camme soprattutto nelle unità Euro 6d prodotte a partire dal 31 dicembre del 2019.

Il 1.5 BlueHDi è stato presentato nel 2017 e rappresenta l’ultimo propulsore alimentato a diesel sviluppato in casa PSA. Parliamo di un diesel utilizzato per la seconda generazione della Peugeot 308, ma anche sulla DS 7 Crossback. La volontà di PSA, allora, era quella di realizzare un propulsore in grado di garantire emissioni inferiori rispetto a quelle prodotte dal precedente 1.6 BlueHDi. Tuttavia ha cominciato a presentare alcuni importanti problemi di affidabilità, come quelli legati al serbatoio dell’AdBlue, oltre ad altri problemi che possono portare fino alla rottura totale del propulsore.

Il 1.5 BlueHDi è interessato da problemi alla catena installata nella parte alta del propulsore per la gestione dei due alberi a camme; questa può allentarsi introducendo un pericoloso gioco che può portare alla rottura di tale elemento. A partire dal mese di febbraio del 2023 Stellantis ha applicato una modifica strutturale utile a introdurre una catena di spessore pari a 8 millimetri, contro i 7 millimetri di quella installata in precedenza. In questo modo tutti i propulsori a partire dal febbraio 2023 pare non abbiano più mostrato problematiche di questo tipo. Ciò veniva abbinato all’utilizzo di un nuovo olio motore che Stellantis ha suggerito di utilizzare a partire dalla scorsa primavera.

Ora Stellantis comincerà a valutare riparazioni e interventi su veicoli più vecchi che adottano questa unità diesel

Se in precedenza Stellantis garantiva una copertura economica destinata alle riparazioni da praticare per risolvere il problema, perlomeno a tutti quei veicoli dotati del 1.5 BlueHDi con meno di cinque anni di vita o meno di 150.000 chilometri percorsi, la notizia attuale appare molto più positiva e incoraggiante. A partire da questo mese sembra che Stellantis (a partire almeno dalla Francia) abbia accettato di destinare la medesima copertura economica anche a veicoli più vecchi, ovvero a tutti quelli che non abbiano più di 7 anni di vita o 180.000 chilometri percorsi.

1.5 BlueHDi

Una situazione simile a quella che già Stellantis eroga nel caso dei modelli che adottano il 1.2 PureTech che presentano più di 10 anni di vita o 175.000 chilometri percorsi. In ogni caso sembra che la copertura offerta dal Gruppo nato dalla fusione tra FCA e PSA non preveda necessariamente la sostituzione della catena interessata, visto che tale intervento viene tenuto in considerazione soltanto quando il problema risulta in una fase avanzata provocando un funzionamento anomalo del veicolo.