La Ferrari F40 è la regina dei cuori ed alimenta molti sogni. In alcuni casi, purtroppo, questi assumono una natura blasfema. Rientra nella casistica il progetto di cui ci stiamo occupando oggi, sviluppato da uno youtuber. Il tizio ha deciso di costruire da zero un modello ispirato alla “rossa” più celebre dell’era moderna, usando pannelli della carrozzeria originali, un telaio fai da te e un motore V12 preso da una 812 Superfast, al quale ha abbinato una trasmissione sequenziale Holinger, come quella della Brabham BT62 a tiratura limitata. Lascio a voi il giudizio sull’opera.
Per quel che mi riguarda, anche a costo di ripetermi, sulle auto di Maranello non deve essere fatta nessuna modifica fuori dal canale produttivo ufficiale. Io non aggiungerei nemmeno un adesivo alle sportive di Maranello, figuriamoci se potrei accollarmi un esperimento di ingegneria genetica così pervasiva come quello posto in essere dal nostro youtuber. Capisco, però, che non tutti la pensano allo stesso modo: nel pianeta Terra c’è pure chi non ha la mia stessa religiosa passione per il “cavallino rampante”. Forse sono un integralista, ma ne vado fiero in questo ambito.
Tornando al modello in esame, esteticamente sembra di trovarsi al cospetto di una vera Ferrari F40. I pannelli della carrozzeria, del resto, pare che siano originali. Reperirli non è stato facile, ma l’impresa è andata a buon fine. Non ci vuole molto a capire quanto siano costati, in virtù del loro pregio. Stessa cosa può dirsi per il motore V12 da 6.5 litri trapiantato da una moderna 812 Superfast.
Questa unità propulsiva è un capolavoro ingegneristico. Sviluppa 800 cavalli di potenza massima, erogati con musicalità meccaniche capaci di incidersi nel cuore con forza vulcanica, grazie al fascino sublime delle loro alchimie. Il grande maestro Hebert von Karajan ne andrebbe fiero, cogliendo nelle note del 12 cilindri una composizione che nessun direttore d’orchestra e nessun gruppo artistico saprebbe interpretare con la stessa grazia.
Per assemblare i due elementi, lo youtuber sta eseguendo un complesso lavoro fai da te, che passa dalla costruzione in house del telaio, con l’ambizione di renderlo migliore dell’originale. Mi sembra un proclamo spropositato, ma lui è convinto di potercela fare. Anch’io da piccolo sognavo di fare l’astronauta, poi è andata in modo diverso.
Per scaricare a terra la vigorosa energia del motore scelto per animare le danze di questa creatura ibrida sul piano genetico, che sposa le fattezze estetiche della meravigliosa Ferrari F40, il tizio ha scelto una trasmissione sequenziale, capace di assicurare passaggi di marcia alla velocità della luce. Protagonista dell’avventura creativa è Mike Burroughs di Stanceworks che, non potendosi permettere la vera supercar, ha deciso di costruirsene una derivata, partendo da zero.
L’impresa, oltre che discutibile sul piano etico, non sarà economica neppure in questo caso, ma la visibilità mediatica raccolta potrebbe aiutarlo ad abbattere l’entità delle spese da sostenere col suo conto attuale. Lui ammette di non essere un grande amante delle auto sportive in serie limitata. Ci si chiede, allora, perché abbia scelto la Ferrari F40 come “musa ispiratrice” del suo lavoro. Provo ad abbozzare una risposta: per il clamore suscitato dalla cosa, che può rendere virali i suoi contenuti, portando le visualizzazioni a cifre molto alte, da mettere all’incasso sul piano economico, tagliando la spesa propria e guadagnando al tempo stesso ampia notorietà.
Fonte | Carscoops