Una Ferrari F40 è stata gravemente danneggiata in un incidente stradale, che ha preso forma nel Regno Unito. Per fortuna nessuno si è fatto male. Il conducente della “rossa”, portato prudenzialmente in ospedale, pare che stia abbastanza bene. Solo lievi le sue ferite. Confortati da ciò, gli auguriamo una pronta guarigione, anche se si profilano giornate d’ansia per lui, in virtù di quanto successo.
Nelle foto si nota come l’abitacolo della supercar emiliana sia rimasto praticamente intatto, a riprova della sua resistenza. Il resto del veicolo versa, però, in condizioni lontane da quelle ottimali. In pratica non c’è elemento del suo corpo che sia stato risparmiato dalla infelice disavventura.
Grandi i danni riportati dalla Ferrari F40, per la violenza dell’urto contro un lampione, dopo la perdita di controllo del mezzo patita dall’uomo al volante. La ricostruzione del veicolo avrà un costo esorbitante, ma questo non dovrebbe costituire un problema per il facoltoso proprietario, specie giovandosi dell’apporto della compagnia assicuratrice dell’officina il cui meccanico ha determinato il crash.
Infatti, al volante del mezzo, nel momento in cui si è consumato l’urto con ribaltamento, non c’era l’owner ma un tizio dell’assistenza tecnica. Teatro dei fatti è stata un’arteria viaria nei pressi della città di Markyate, a nord di Londra. Le immagini della Ferrari F40 dopo l’incidente sono state diffuse su Instagram dall’utente kayash2000.
Pare che l’auto fosse in prova, dopo un’intervento di manutenzione. I coprisedili in plastica confortano la tesi, rendendola credibile. Negli scatti si nota la supercar emiliana appoggiata su un lato. Difficile capire per quali ragioni il tizio al volante abbia perso il controllo del mezzo, ma può darsi che le condizioni del fondo stradale non fossero perfettamente in ordine, complici anche le basse temperature in cui è maturato il crash.
Protagonista dell’infelice esperienza è stata, come dicevamo, una Ferrari F40, dono di immenso splendore che la casa di Maranello ha fatto all’umanità. Questa è la regina delle supercar; l’auto voluta da Enzo Ferrari prima di congedarsi dalla vita terrena, una sorta di testamento spirituale del mito.
Per tenere a bada l’esuberante energia del modello bisogna saperci fare. Non sono tanto i cavalli, in termini assoluti, a mettere soggezione, per quanto grande sia la scuderia. Qui, a fare la differenza, è la forza bruta dell’erogazione, sconosciuta alle auto moderne, anche se biturbo come la Ferrari F40.
Le improvvise e travolgenti scariche di coppia possono proiettare fuori dal nastro d’asfalto, a meno che non si sappia come gestire al meglio l’erogazione della potenza espressa dal motore di questa iconica “rossa”.
Stiamo parlando di un V8 da 3.0 litri, con turbine di grandi dimensioni, che esplodono attorno ai 4 mila giri, proiettando in un modo prestazionale fuori dall’immaginazione. I 478 CV giungono al suolo con enorme vigore, anche in virtù del peso molto contenuto, pari a soli 1.100 kg a secco. Ne deriva una tela dinamica straordinariamente incisiva e coinvolgente, che ha concorso all’affermazione del modello, entrato nel cuore di tutti.
Lodevole l’armonia fra motore, sospensioni, cambio, volante, aerodinamica, bilanciamento dei carichi. Tutto ciò è stato reso possibile dall’unica mente dietro il progetto: quella, straordinaria, dell’ingegnere Nicola Materazzi, autore dello studio tecnico di questo sublime capolavoro.
Incredibile lo splendore della carrozzeria, disegnata da Pietro Camardella per Pininfarina. L’architetto salernitano ha dato vita a un capolavoro assoluto, che inebria i sensi. La Ferrari F40 è, senza ombra di dubbio, la supercar più seducente di tutti i tempi. Il suo carisma è inarrivabile. Nei tratti, le note dell’aggressività, abbondantemente presenti, si offrono in modo fluido ed elegante. Nessuna incoerenza e nessuna forzatura sporcano la tela grafica, a dir poco meravigliosa.
In mezzo al traffico, questa vettura ridicolizza tutte le altre. Sembra uscita oggi, ma è nata nel 1987. Incredibile, vero? Purtroppo un esemplare della specie è stato ferito in modo grave nell’incidente inglese del quale ci siamo occupati in questo post.
Fonte | TheSupercarBlog Motor1