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Stellantis, per risalire la china negli States serve rinvigorire Dodge e Chrysler

Con ben sette marchi negli Stati Uniti, Stellantis spera che queste iniziative riescano a rafforzare la sua presenza nel mercato americano.

dodge charger

Per rivitalizzare le sue operazioni negli Stati Uniti, Stellantis, uno dei principali attori del settore automobilistico globale, ha intrapreso un piano strategico mirato a rilanciare i suoi iconici marchi americani e a proporre veicoli più accessibili.

Questa nuova direzione segue l’uscita di scena dell’ex CEO Carlos Tavares, avvenuta a dicembre 2024, che ha segnato un cambio di rotta significativo per l’azienda. La nuova leadership di Stellantis ha posto l’accento sulla rinascita di marchi come Chrysler e Dodge, il cui portafoglio prodotti e volumi di vendita erano calati sensibilmente negli ultimi anni.

sede chrysler, stellantis

Con l’introduzione di modelli più competitivi e strategie promozionali mirate, l’obiettivo è quello di invertire il trend negativo registrato nel 2024 e tornare a essere un punto di riferimento nel mercato americano. Tra le decisioni più rilevanti, Stellantis ha messo in pausa il lancio di due veicoli elettrici di fascia alta e ha reintegrato dirigenti di grande esperienza, tra cui un veterano dell’azienda ora a capo del marchio Ram.

Inoltre, la società si sta concentrando su categorie di prodotto che erano state trascurate dalla precedente amministrazione, puntando su modelli con un forte potenziale di mercato. Un esempio significativo di questa strategia è il ritorno della Jeep Cherokee, un SUV che in passato rappresentava circa il 17% delle vendite annue del marchio Jeep, prima di essere ritirato dal mercato.

Jeep Cherokee

Anche Dodge sta rilanciando la sua muscle car Charger con motore a combustione interna, mentre Ram ha temporaneamente posticipato il debutto del suo pick-up completamente elettrico. Con un portafoglio che comprende sette marchi negli Stati Uniti, tra cui Alfa Romeo e Maserati, Stellantis spera che queste iniziative riescano a rafforzare la sua presenza nel mercato automobilistico americano. Qui, negli scorsi mesi, si è fatto il possibile per evitare la catastrofe delle scorte nell’inventario di alcuni marchi, con risultati recentemente incoraggianti.