Stellantis si dichiara pronta a rispondere in modo efficace ai cambiamenti nelle politiche commerciali e industriali annunciati da Donald Trump. La casa automobilistica ha espresso questa posizione proprio oggi, martedì, in seguito alle minacce del nuovo presidente degli Stati Uniti di imporre tariffe del 25% sulle importazioni provenienti da Messico e Canada.
Come società madre di marchi iconici a stelle e strisce come Chrysler e Jeep, Stellantis produce una parte significativa dei suoi veicoli destinati al mercato statunitense negli stabilimenti situati proprio in Messico e Canada. Nonostante le potenziali sfide che queste misure potrebbero comportare, l’azienda vede con favore l’enfasi posta da Trump su politiche progettate per rafforzare il settore manifatturiero statunitense, definendole “estremamente positive”.
Durante il discorso inaugurale tenuto lunedì, Trump ha espresso una posizione critica, la sua, storicamente, nei confronti dei veicoli elettrici. Una delle sue prime azioni è stata la revoca di un ordine esecutivo del 2021, firmato dall’ex presidente Joe Biden, che stabiliva l’obiettivo di avere il 50% dei nuovi veicoli venduti negli States entro il 2030 alimentati da propulsori elettrici.
Tali decisioni rappresentano un cambio di rotta significativo nelle politiche energetiche e industriali degli States, influenzando sia le priorità produttive che le strategie di mercato delle principali case automobilistiche. Stellantis, con la sua vasta esperienza e presenza globale, si dichiara “pronta” ad adattarsi a questo nuovo contesto regolamentare, continuando a mantenere un forte impegno verso l’innovazione e la competitività.
Avendo davanti a sé un panorama in evoluzione, il Gruppo sottolinea il proprio supporto a iniziative che promuovano la crescita della produzione nazionale, sottolineando l’importanza di una collaborazione efficace con il governo per soddisfare le nuove esigenze del mercato americano.
Stellantis non può che mostrarsi determinata a bilanciare le richieste del mercato tradizionale con la transizione verso tecnologie sostenibili, senza perdere di vista i suoi obiettivi strategici di lungo termine. L’amministrazione Trump non sarà certo immune da importanti compromessi col Gruppo nei prossimi mesi e anni del mandato del tycoon alla Casa Bianca.