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Peugeot 604: doppio compleanno per la storica ammiraglia francese

Questa vettura fu usata anche per portare il Santo Padre, su scelta del Presidente francese.

Peugeot 604
Foto Peugeot

La Peugeot 604 non fa sognare ma si è ritagliata uno spazio nella storia, per i suoi contenuti innovativi e per il legame con alcuni personaggi importanti. Nel 2025 questa storica ammiraglia si appresta a festeggiare un doppio compleanno: i 50 anni dal lancio, avvenuto nel 1975, e i 40 anni dall’uscita di produzione, avvenuta nel 1985.

Nei due lustri in cui prese forma il suo ciclo produttivo, la berlina francese seppe distinguersi per i grandi livelli di comfort regalati a chi stava a bordo. Il suo posizionamento al vertice della gamma del “leone” imponeva alti livelli di benessere nell’abitacolo, puntualmente raggiunti.

Rispetto alla 504, che andò inizialmente ad affiancare, la Peugeot 604 si posizionava sopra, nel listino commerciale. I suoi contenuti erano di livello superiore in termini di raffinatezza. I tecnici della casa di Sochaux fecero un buon lavoro, offrendo all’utenza di fascia alta una valida alternativa alle auto dello stesso segmento di mercato proposte dai più quotati rivali di quel periodo storico.

Per disegnare la carrozzeria del modello, i manager del marchio francese scelsero ancora una volta Pininfarina. La storica firma italiana diede un carattere particolare ai lineamenti, sicuramente più moderni rispetto alle opere precedenti dello stesso brand, ma in altre circostanze i designer torinesi si erano espressi meglio. Allineati allo spirito del tempo i tratti spigolosi, che hanno fatto invecchiare prima l’auto. Il compito di dare forma agli interni fu assegnato a Paul Bracq. Anche qui si poteva fare meglio.

Debutto nella terra d’origine

Peugeot 604
Foto Peugeot

La presentazione ufficiale della Peugeot 604 avvenne al Salone di Parigi del 1975, dove l’ammiraglia del “leone” destò molta curiosità. Sotto il cofano anteriore, dal marcato taglio geometrico, c’era un motore V6 PRV da 2664 centimetri cubi di cilindrata, alimentato a carburatori, che riusciva a sviluppare una potenza massima di 136 cavalli.

La sigla PRV di questa unità propulsiva illustrava, sotto forma di acronimo, la collaborazione tra Peugeot, Renault e Volvo, che aveva portato alla sua nascita. Non si trattava di un debutto per il cuore in esame, già applicato sulle 504 coupé e cabriolet del 1974. La sua energia veniva scaricata a terra sulle ruote posteriori, giovandosi dell’apporto di due trasmissioni offerte alla scelta della clientela: un cambio manuale a quattro rapporti o un automatico a tre rapporti.

La guida era molto rilassante. Del resto, come già scritto in precedenza, il comfort era un punto di forza del modello. La Peugeot 604, in questo ambito, si poneva sopra la concorrenza, in virtù dei grandi spazi interni e della comodità e morbidezza dei sedili, foggiati in puro stile francese. Si può parlare di un salotto viaggiante, con cui affrontare nel massimo benessere le trasferte, anche se lunghe.

La dotazione di serie comprendeva il servosterzo e i quattro freni a disco, mentre in opzione erano disponibili il climatizzatore e la selleria in pelle, che non possono mancare su un’auto del genere, con ambizioni di rappresentanza.

Con questa vettura, la casa del “leone” transalpino fece il suo rientro nel segmento delle berline di prestigio, lasciato scoperto per quattro decenni, dai tempi della lussuosa 601. Nel corso degli anni, la Peugeot 604 offrì nuove motorizzazioni alla scelta della clientela. Con l’arrivo della versione TI ad iniezione Bosch K-Jetronic, di fine 1977, giunse un incremento energetico, con la potenza massima cresciuta a 144 cavalli.

Due anni dopo, nel 1979, fu lanciata la versione D Turbo, prima vettura turbodiesel in Europa, spinta da un’unità propulsiva da 2.3 litri a gasolio che, grazie alla sovralimentazione con turbocompressore Garrett Airsearch T03, riusciva a mettere sul piatto 80 cavalli.

Altri cambiamenti sul fronte motoristico giunsero nel 1983, con l’arrivo delle nuove versioni GTI e la GTD Turbo. La prima era equipaggiata dal classico V6 PRV ad iniezione, portato a 2849 centimetri cubi di cilindrata, per 155 cavalli di potenza massima. La seconda elevò a 2.5 litri la cubatura del Turbodiesel, spingendo la cavalleria a quota 95 unità di specie. Su entrambe le declinazioni fu scelto un cambio a cinque marce, che consentiva una fruizione migliore della Peugeot 604 nei diversi contesti espressivi.

Le Peugeot 604 più strane

Peugeot 604
Foto Peugeot

Risale al 1985 il congedo del modello. Sono passati 40 anni da quel momento, ma l’ammiraglia francese continua a far parlare, anche grazie ad alcune versioni davvero speciali, che oggi hanno un alto valore storico, culturale e collezionistico.

Un ruolo di primo piano, in questo ambito, viene recitato dalle versioni Limousine realizzate da Heuliez in tre differenti lunghezze di passo. Roba da fare invidia a quelle statunitensi dei divi di Hollywood. Un esemplare di questa razza fu commissionato addirittura da Giscard d’Estaing, Presidente della Repubblica Francese, per accompagnare Papa Wojtyla in visita a Lisieux.

Da segnalare le versioni super lusso allestite da Chapron con impianto stereo, divisorio tra autista e passeggeri con interfono, tavolini e mobile bar. Cose da grand hotel 5 stelle lusso…o quasi. Alcuni esemplari delle Limousine, compresa quella destinata all’Eliseo, ricevettero una carrozzeria blindata. Ci fu pure una variante a passo extralungo (+ 108 cm), plasmata nientemeno che dal mitico Scaglietti, partner storico di Ferrari, per l’Ambasciata Svizzera in Italia.

Può sembrare strano, ma la Peugeot 604 si concesse anche una parentesi agonistica, senza velleità di successo. Un esemplare prese parte al Rallye Monte Carlo del 1981, con l’equipaggio francese Chion/Gondrand. Immagino la curiosità scatenata da un’auto di questa stazza nelle prove speciali della leggendaria sfida transalpina. Un’altra vettura della specie fu utilizzata dalla direzione gara del Tour de France ciclistico del 1986. Oggi quel modello è custodito in Italia, in una importante collezione d’auto, dove si distingue per la sua specialità.

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