Italia e Stati Uniti, paesi da un legame, ora più che mai, rafforzato dalla partecipazione della presidente del Consiglio Giorgia Meloni all’insediamento di Donald Trump, non saranno legati sulla scelte delle auto di servizio. Il governo italiano ha preso una decisione dal forte significato simbolico per quanto riguarda il parco auto di Palazzo Chigi.
Le sei Ford Focus ibride, introdotte nel 2021 durante il governo Draghi, saranno infatti sostituite, a partire dalla prossima primavera, da sei Alfa Romeo Tonale, un modello rappresentativo del meglio del made in Italy.
Questa scelta di rinnovare la flotta con veicoli italiani riflette la volontà di valorizzare le eccellenze del nostro paese, non solo a livello di design e innovazione, ma anche in termini di sostenibilità. Oltre alle Alfa Romeo Tonale, il governo ha deciso di rinnovare anche la city car di servizio, optando per una nuova versione ibrida della Fiat Panda, confermando così un impegno concreto nella transizione ecologica.
Il progetto di fornitura è affidato a Leasys, la joint venture tra Crèdit Agricole e Stellantis, che si troverà a gestire una partnership di grande prestigio. Optare per modelli italiani, rinunciando alle auto americane, rappresenta un gesto certamente simbolico di sostegno e promozione del made in Italy, considerato che il suo impatto diretto sul settore automobilistico sia limitato. Tuttavia, questa decisione sottolinea chiaramente l’impegno del governo italiano nel promuovere l’industria nazionale, soprattutto in un periodo in cui Stellantis sta concentrando notevoli risorse per espandere la sua presenza negli States.
La mossa del governo arriva proprio nel momento in cui Stellantis si sta preparando per una nuova fase di crescita americana, con annunci di ingenti investimenti e progetti di reindustrializzazione, argomenti che sono stati anche al centro della campagna elettorale di Donald Trump. In Italia, però, la situazione si presenta ben più complessa, con quasi 18.373 dei 33.217 lavoratori di Stellantis nel nostro paese sono sotto contratto di solidarietà, una condizione che segna le difficoltà del settore in Italia.