Nel panorama dell’elettrificazione, Stellantis sembra aver compiuto un deciso passo avanti, investendo nella promettente tecnologia litio-zolfo. Questa innovazione potrebbe rivoluzionare il settore, abbattendo del 50 percento il costo per kWh, riducendo significativamente il peso delle batterie e migliorando la velocità di ricarica rapida.
L’obiettivo del gruppo è quello di integrare queste batterie nei propri veicoli entro il 2030. La ricerca e lo sviluppo di questa tecnologia avanzata sono portati avanti in partnership con Zeta Energy, una società texana fondata nel 2014, specializzata in batterie al litio-zolfo.
Il punto di forza di questa nuova batteria è la sua densità energetica gravimetrica, ovvero la quantità di energia che può immagazzinare rispetto al suo peso, un aspetto chiave per migliorare efficienza e autonomia. Attualmente, le batterie più diffuse nel settore automotive sono le litio-ferro-fosfato (LFP) e le nichel-manganese-cobalto (NMC). Le batterie NMC offrono una densità energetica superiore, ma utilizzano materiali più costosi e meno sostenibili. Le batterie LFP, invece, sono considerate più sicure e longeve, con un impatto ambientale inferiore.
La tecnologia litio-zolfo promette di coniugare i vantaggi di entrambe, senza ricorrere a nichel, manganese, cobalto o grafite, riducendo così sia i costi sia l’impatto ecologico. Le batterie al litio tradizionali impiegano anodi a base di grafite e catodi composti da diversi materiali metallici. Zeta Energy, invece, utilizza catodi realizzati con materiali di carbonio solforati, garantendo maggiore stabilità e prestazioni superiori rispetto ai catodi metallici convenzionali.
L’innovazione più rivoluzionaria riguarda però l’anodo, un elemento cruciale per l’efficienza delle batterie. Le prime versioni al litio-metallico erano promettenti in termini di densità energetica e ricarica ultraveloce, ma soffrivano di un problema critico: la formazione di dendriti, strutture simili a filamenti che possono causare cortocircuiti e compromettere la durata della batteria. La batteria litio-zolfo risolve questo problema grazie a nanotubi di carbonio allineati verticalmente, simili a microscopiche cannucce che ospitano gli ioni di litio, impedendo la formazione di dendriti e aumentando la durata del sistema.
Dal momento che il pacco batteria rappresenta circa il 40% del costo di un veicolo elettrico, questa tecnologia potrebbe rendere i veicoli a zero emissioni molto più economici e accessibili a una fascia più ampia di consumatori.