In un contesto di forti perplessità che gravitano attorno al comparto dell’automotive in Europa, la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha avviato un “dialogo strategico” con i principali rappresentanti del comparto dell’auto del Vecchio Continente. Ne deriva la necessità di mettere a punto un vero e proprio “piano di azione” da presentarsi il prossimo 5 marzo; in quell’occasione la Commissione Europea fisserà nuovi punti essenziali rivedendo misure e iniziative destinate all’automotive europeo, in modo da fornire risposte concrete alle numerose domande di costruttori e filiera. Oggi l’intera industria dell’auto europea “si trova in un momento cruciale e noi riconosciamo le sfide che deve affrontare”, ha ammesso Ursula von der Leyen.
Si è instaurato così un “dialogo che ci aiuterà ad affrontare i cambiamenti futuri”, ha aggiunto ancora la presidente della Commissione Europea. Tale avvio dei rapporti fra Commissione e costruttori europei culminerà proprio nel già citato “piano di azione” che sarà svelato il 5 marzo prossimo. La volontà è che l’industria dell’automotive europeo possa “prosperare in Europa e competere al meglio nel contesto globale”, ha aggiunto ancora la von der Leyen. Appare assai probabile che saranno aggiornate le norme sulla riduzione delle emissioni dei nuovi veicoli, e conseguenti multe comminate ai costruttori, ovvero il limite al 2035 sullo stop ai veicoli endotermici.
L’incontro ha permesso di rivedere un rapporto collaborativo fra la politica europea e il comparto dell’automotive del Vecchio Continente
Al centro dell’incontro di Bruxelles sembra esserci un ritrovato rapporto collaborativo fra i principali attori europei del comparto automotive e la politica comunitaria. Perlomeno è questo quanto dichiarato nelle poche righe emerse fino ad ora. Appare allora evidente che al tavolo si sono seduti i principali protagonisti dell’automotive europeo ovvero i manager dei principali gruppi, le associazioni di settore e anche altre realtà legate al comparto di riferimento, oltre che la politica europea: nell’elenco fornito dalla Commissione Europea compaiono 22 realtà legate all’automotive europeo, fra i quali l’ACEA, l’associazione dei costruttori europei, BMW, Valeo e altri.
La necessità di aver avviato un dialogo di questo tipo insiste nella convinzione che sia sempre più necessario adottare misure che siano in grado di venire incontro alle esigenze dell’industria dell’auto europea. Il cosiddetto “piano di azione” è stato affidato quindi ad Apostolos Tzitzikostas, che è commissario dei trasporti del Vecchio Continente; Tzitzikostas avrà il compito di mettere a punto un piano che introduca i risultati derivanti dal confronto con i principali attori del comparto. Tale piano sarà poi suddiviso lungo quattro direttrici tematiche con a capo quattro commissari dedicati incaricati dalla stessa Ursula von der Leyen: Wopke Hoekstra, per le discussioni sulla transizione ecologica, Stéphane Séjourné, per quelle sulla catena del valore, Henna Virkkunen, per l’innovazione tecnologica e digiale e Roxana Mînzatu per tutte le implicazioni sociali e le competenze necessarie. La volontà della Commissione Europea pare quella di accelerare per risolvere le problematiche nel giro di qualche settimana.
L’ACEA, fra le prime a commentare il tavolo in Commissione Europea, chiede che i prossimi incontri debbano coinvolgere maggiormente i costruttori e i fornitori. Tutti chiedono però che si agisca con urgenza per scongiurare l’insorgenza di altri pericoli e problemi per l’automotive europeo.