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La Ferrari 250 LM vincitrice a Le Mans nel ’65 torna a Maranello e incontra le 499P | Video

Nel mondo dell’auto sportive e da corsa capitano fatti straordinari, non sempre connessi alle piste..

Ferrari 250 LM
Screen shot da video RM Sotheby's

Ci sono dei momenti epici, che meritano di essere immortalati. Uno di questi è il ritorno in fabbrica, a Maranello, della Ferrari 250 LM vincitrice della 24 Ore di Le Mans del 1965. Qui la leggendaria opera del “cavallino rampante” si è concessa una visita di controllo, che ha ne ha sigillato lo splendore. A ridosso della pista di Fiorano, vicino alla casa di Enzo Ferrari, la “nonna” emiliana ha pure incontrato le 499P vincitrici delle ultime due edizioni della sfida della Sarthe, riprendendo una tradizione di successi che mancava all’appello da troppo tempo.

Il merito del video va ascritto a quelli di RM Sotheby’s, che nella giornata di mercoledì 5 febbraio metteranno all’asta a Parigi l’esemplare protagonista delle riprese e, soprattutto, della vittoriosa impresa nella più celebre gara dell’universo endurance, coi colori della NART, quando l’indice del tempo segnava l’anno 1965. Superfluo dire che questa Ferrari 250 LM del 1964 sarà la star indiscussa dell’imminente vendita in suolo francese.

I fotogrammi mostrano il suo ritorno a Maranello, per la prima volta negli ultimi 54 anni: in pratica da quando fu ceduta da Luigi Chinetti all’Indianapolis Motor Speedway Museum, pochi mesi dopo aver completato la 24 Ore di Daytona del 1970. Facile intuire come al rientro in fabbrica sia stata accolta come una regina. Un fatto doveroso, la cui magia è stata esaltata dalla tradizionale accoglienza di chi nasce, vive o lavora in Emilia Romagna.

Ferrari 250 LM
Screen shot da video RM Sotheby’s

Ora la preziosa vettura, plasmata da Scaglietti, si appresta a passare di mano. Si attende una cifra di vendita superiore ai 25 milioni di euro. Qui, insieme alla rarità e al fascino del modello, c’è la certezza di essere al cospetto dell’esemplare più titolato della famiglia, avendo messo a segno il successo assoluto alla 24 Ore di Le Mans del 1965, con Masten Gregory e Jochen Rindt, sotto l’egida del North American Racing Team (NART) del già citato Luigi Chinetti, personaggio di primissimo piano nella storia della casa di Maranello, alla cui crescita e affermazione internazionale ha concorso in modo determinante.

La Ferrari 250 LM di cui ci stiamo occupando è originale e altamente conservata. Si tratta del sesto e più importante esemplare dei 32 della specie costruiti dagli uomini del “cavallino rampante”. Poche auto sono entrate nella storia con la sua stessa forza caratteriale. Il debutto del modello avvenne al Salone di Parigi del 1963. Come riferito in un altro post, questa creatura a motore posteriore centrale scrisse un nuovo lessico stilistico, ripreso da varie “rosse” nate dopo di lei. Aveva i buoi dietro al carro. Il motore, infatti, era accolto sotto il cofano posteriore. Si trattava di un V12 da 3.3 litri di cilindrata, in grado di sviluppare una potenza massima di 320 cavalli a 7500 giri al minuto, su un peso di 820 chilogrammi a secco. Ottimo il quadro prestazionale. Anche le doti dinamiche del modello erano di alta gamma.

Nata con la volontà di farla competere con le GT, la Ferrari 250 LM non fu omologata dalla Commissione Sportiva Internazionale in quella categoria. Dovette, quindi, scontrarsi con le Sport e lo fece senza complessi di inferiorità. La vittoria guadagnata alla 24 Ore di Le Mans del 1965 ne è la più plastica dimostrazione. Dopo di lei si è dovuto attendere fino al 2023 per rivedere una “rossa” sul gradino più alto del podio della sfida della Sarthe, con l’hypercar 499P condotta da Calado, Pier Guidi e Giovinazzi. Anche l’anno scorso, con la stessa vettura, Ferrari si è imposta nella leggendaria gara francese, coi piloti Antonio Fuoco, Miguel Molina e Nicklas Nielsen. La tradizione continua, quindi, in modo luminoso, onorando al meglio la storia del marchio.

Fonte | RM Sotheby’s

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