Ferrari è sempre stata nota per avere una pletora di opzioni di personalizzazione per le sue auto e per andare fino in fondo per soddisfare le richieste dei suoi clienti di fascia alta. Ma allo stesso tempo, avere molto denaro a disposizione non sempre si traduce in avere buon gusto. Ora, secondo quanto riportato dalla stampa internazionale, la casa automobilistica del cavallino rampante potrebbe iniziare a reprimere le richieste di personalizzazione che non sono in linea con la visione e la classe del marchio.
Ferrari potrebbe dire no alle richieste di personalizzazione troppo stravaganti dei suoi clienti
Il CEO Benedetto Vigna ha lasciato intendere che la Ferrari potrebbe intervenire per impedire alcune configurazioni “sgargianti” durante le sessioni di personalizzazione degli acquirenti. Durante un’intervista, ha affermato: “Abbiamo pensato internamente di predefinire le combinazioni di colore delle nostre super car. Dobbiamo prestare attenzione perché dobbiamo difendere i valori e l’identità del marchio. Non realizzeremo un’auto strana, di sicuro”. Secondo The Telegraph, “il produttore di auto di lusso sta elaborando piani per impedire potenzialmente ai conducenti di selezionare schemi di colori sgargianti, poiché i dirigenti temono che possano danneggiare il marchio”. Il rapporto cita l’amministratore delegato Benedetto Vigna, che ha lasciato intendere che la Ferrari potrebbe intervenire per impedire alcune configurazioni “sgargianti”.
In sintesi, Ferrari si riserva il diritto di rifiutare determinate richieste da parte dei clienti. Sebbene Vigna non abbia confermato che il marchio stia prendendo in considerazione l’idea di inserire alcuni acquirenti in una lista nera, come suggerito da alcune fonti, ha chiarito che la casa automobilistica potrebbe limitare alcune opzioni di personalizzazione, e ha sottolineato che questa pratica è già in atto. Inoltre, Vigna ha spiegato il pensiero strategico che sta dietro a queste decisioni, affermando che ci sono alcune combinazioni di design che potrebbero non essere apprezzate dal secondo potenziale acquirente, suggerendo un’attenzione particolare all’immagine del marchio e alle preferenze del mercato.