Dopo diversi anni di crescita continua e dopo due anni con più di un milione di unità prodotte, nel corso del 2018 appena terminato gli stabilimenti del gruppo FCA registrano una contrazione della produzione che scende a 964 mila unità registrando un calo del 6.8% rispetto ai dati raccolti nel corso del 2017. A confermare i dati è la FIM-CISL che ha diffuso i dettagli dei livelli produttivi dei vari stabilimenti del gruppo.
Il risultato, ampiamente previsto dall’analisi dei dati di vendita di questi mesi e, soprattutto, dai continui stop delle attività produttive riscontrati in buona parte degli stabilimenti FCA sparsi nel Paese, è legato a doppio filo al calo della produzione di auto del gruppo. Lo stabilimento Sevel Atessa di Fiat Professional, che viene incluso nel dato complessivo della produzione italiana, continua a registrare numeri da record toccando quota 297 mila unità prodotte nel corso del 2018 e registrando una crescita del +1.7% rispetto ai dati raccolti nel corso del 2017.
Molto male, invece, la produzione di auto di FCA che si ferma a 667 mila unità prodotte registrando un calo percentuale su base annua pari al 10.2%. I risultati variano molto a seconda dello stabilimento considerato. Da notare, infatti, che dei sei siti di produzione di auto di FCA solo lo stabilimento di Melfi ha chiuso il 2018 in positivo grazie alla crescita delle richieste di Fiat 500X e Jeep Renegade, due dei cinque modelli più venduti in Italia, che ha compensato la fine della produzione della Fiat Punto.
A Melfi sono state prodotte 339 mila unità nel corso del 2018 con una crescita percentuale del +2.8%. In futuro, lo stabilimento lucano è destinato a registrare un nuovo importante passo avanti dei livelli produttivi grazie all‘espansione della gamma di 500X e Renegade (che presto arriveranno in versione ibrida) e, soprattutto, grazie all’arrivo della Jeep Compass, il SUV compatto di casa Jeep che, per l’Europa, verrà prodotto, a breve, proprio a Melfi, destinato a diventare, sempre di più, il cuore della produzione di FCA in Italia.
Risultati negativi, ma con percentuali non eccessivamente drammatiche, per Pomigliano d’Arco dove, a causa del calo delle richieste della Fiat Panda in Italia si è registrata una flessione pari al -10.2% con un totale di unità prodotte pari a 183 mila (lo scorso anno si arrivò a 204 mila). La conferma della produzione della Panda, in arrivo anche in versione mild hybrid, ed il futuro inizio della produzione del C-SUV Alfa Romeo (in programma per il 2020) garantiranno allo stabilimento la piena occupazione, almeno secondo i piani di FCA e le stime di FIM-CISL.
Dopo il boom del 2017, chiuso con ben 135 mila unità prodotte, lo stabilimento di Cassino registra un brusco stop fermandosi a 99 mila unità prodotte con un calo del 26.7% rispetto ai dati dell’anno precedente. Calano, nettamente, le produzioni di Giulia e Stelvio mentre resta stabile, ma su livelli decisamente insufficienti, la Giulietta. A Cassino è atteso per la fine del 2020 il D-SUV Maserati che dovrebbe essere preceduto dall’arrivo della varianti ibride di Giulia e Stelvio.
Chiudiamo la panoramica sullo stato della produzione di FCA in Italia con il Polo del Lusso torinese e con la Maserati di Modena che registrano i cali più marcati della produzione. A Mirafiori la produzione si ferma a 29 mila unità, anche per via della fine della produzione dell’Alfa Romeo MiTo avvenuta in estate, con un calo del -40% rispetto al 2017. Solo l’avvio della produzione della Fiat 500 Elettrica, previsto per il 2020, potrà ridare una spinta alla produzione del sito. A Grugliasco, invece, la produzione scende a 14 mila con un calo del 32.4% rispetto all’anno precedente. Cala sotto i 2 mila esemplari prodotti la produzione dello stabilimento Maserati di Modena che registra una flessione percentuale del -52% in attesa delle novità che arriverà, probabilmente, solo tra il 2020 ed il 2021.
Come sottolineato da Ferdinando Uliano, segretario nazionale di FIM CISL, il dato sulla produzione FCA in Italia nel corso del 2018 “evidenzia per la prima volta dopo 5 anni di continua crescita nei volumi una prima flessione che investe gran parte degli stabilimenti. L’uso degli ammortizzatori sta interessando anche gli stabilimenti di produzione dei motori e cambi – Termoli, Pratola Serra e Cento – coinvolti già da un processo in atto nel mercato di cambiamento delle motorizzazioni”
Il 2019, come sottolineato da FIM CISL, sarà un anno ancora di difficoltà, anche per via dell’introduzione dell’Ecotassa che colpirà diversi modelli FCA. Di fatto, l’anno appena iniziato sarà per l’azienda un anno di transizione in vista di un 2020 che segnerà l’avvio di molti progetti previsti dal “Piano Italia” di Manley. Dal prossimo anno, infatti, inizieranno le produzioni di modelli come la 500 Elettrica, il C-SUV Alfa Romeo, il D-SUV Maserati e la Panda Mild Hybrid che garantiranno un’importante crescita della produzione.