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Stellantis, per auto elettriche più economiche si chiede aiuto a BYD per le batterie

L’adozione delle celle LFP è considerata cruciale per ridurre i costi delle auto elettriche. Stellantis chiederà una mano a BYD?

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Secondo diverse indiscrezioni, Stellantis starebbe valutando l’adozione delle batterie BYD per alcune delle sue future auto elettriche. Anche se ne informazioni non forniscono dettagli specifici sulle fonti, l’ipotesi appare sensata visti i valori in campo.

BYD è uno dei leader mondiali nella produzione di celle LFP (litio ferro fosfato) e gestisce una catena di approvvigionamento estremamente integrata che include anche le proprie miniere di litio e gode di volumi produttivi elevatissimi, che le garantiscono un’economia di scala nettamente superiore rispetto all’attuale fornitore di batterie LFP di Stellantis, SVOLT.

Attualmente, i modelli elettrici del gruppo Stellantis basati sulla piattaforma CMP Smart Car, come la Citroen e-C3 e la Fiat Grande Panda, utilizzano pacchi batteria LFP da 44 kWh forniti da SVOLT, garantendo un’autonomia WLTP di circa 320 km. La e-C3 ha un prezzo di partenza di 23.300 euro, mentre la Grande Panda parte da 24.990 euro. I modelli più spaziosi, come la Citroen e-C3 Aircross e la Opel Frontera Electric, avranno un costo ancora maggiore.

Citroen e-C3

Per il futuro, Stellantis ha già delineato due principali strategie. In primo luogo, serve puntare su versioni con batterie più capienti. Dopo il lancio di e-C3 Aircross e Frontera Electric, arriveranno infatti versioni con batterie da 54 kWh, che dovrebbero garantire 400 km di autonomia. Tuttavia, queste utilizzeranno celle NMC (nichel-manganese-cobalto).

In secondo luogo, serve proporre un’opzione più economica. Durante la presentazione della e-C3 nell’ottobre 2023, Stellantis aveva annunciato una versione ultra-economica prevista per il 2025, con un’autonomia di circa 200 km e un prezzo inferiore ai 20.000 euro. Ed è qui che si inserisce l’indiscrezione partita da L’Argus. Il gruppo automobilistico starebbe lavorando su un nuovo pacco batteria da 30-35 kWh, composto da celle BYD, che permetterebbe di ottenere un’autonomia WLTP compresa tra 200 e 250 km. Al momento, non sono stati rivelati dettagli sulle capacità di ricarica di questa variante.

batterie BYD chieste da Stellantis

L’adozione delle celle LFP è considerata cruciale per ridurre i costi delle auto elettriche, soprattutto nei segmenti più economici. Anche altri colossi dell’industria stanno seguendo questa strada. Volkswagen utilizzerà celle LFP per la futura ID.2, con un prezzo di partenza attorno ai 25.000 euro. Un’eventuale ID.1 da 20.000 euro è stata solo ipotizzata, ma difficilmente utilizzerà una tecnologia differente dalle LFP. Renault, com’è noto, ha già confermato l’uso di celle LFP per la sua futura Twingo E-Tech.