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Stellantis: ad Atessa altra cassa integrazione pure a marzo

La crisi del comparto legato ai veicoli commerciali dei marchi ricadenti fra i costruttori di Stellantis sembra non conoscere la parola fine

Stellantis Atessa

Sembra non trovare la via del miglioramento lo stabilimento Stellantis di Atessa, in provincia di Chieti. Il 2025 non si è infatti aperto sotto i migliori auspici per l’impianto ex Sevel, visto anche che il 2024 si era chiuso con circa 192.000 veicoli commerciali prodotti in Italia, proprio presso l’impianto di Atessa, contro le oltre 230.000 unità registrate a fine 2023; il calo percentuale era risultato pari al 16,6%, nel confronto anno su anno.

Sebbene qualche incoraggiante segnale di crescita si era visto durante i primi sei mesi dell’anno scorso, la crisi del comparto legato ai veicoli commerciali dei marchi ricadenti fra i costruttori di casa Stellantis sembra non conoscere la parola fine. Il ricorso agli ammortizzatori sociali appare costante, tanto che nelle scorse settimane era stato annunciato il ricorso alla cassa integrazione fino al prossimo 2 marzo 2025.

Stellantis ricorrerà ancora alla cassa integrazione per circa 1.500 dipendenti

Già a partire però dal mese di giugno dello scorso anno Stellantis registrava un considerevole calo degli ordini di veicoli commerciali, condizione che conduceva a 21 turni produttivi praticamente fermi e appunto al ricorso agli ammortizzatori sociali. Va detto che Stellantis ricorre già alla cassa integrazione, presso lo stabilimento ex Sevel di Atessa, ormai dal mese di giugno del 2024. Durante un incontro dello scorso 19 febbraio, la Direzione di Stellantis Atessa ha illustrato al Comitato Esecutivo composto dalle sigle sindacali FIM, UILM, FISMIC, UGLM e AGCF la situazione di mercato odierna ovvero la necessità di ricorrere a un ulteriore periodo di cassa integrazione. Nello specifico il provvedimento risulterà in vigore dal 17 marzo al 30 marzo prossimi per un totale di almeno 1.500 dipendenti del sito in provincia di Chieti. Ad Atessa oggi vengono impiegati circa 4.900 lavoratori.

Stellantis Pro One Atessa

Allo stesso tempo Stellantis ha riferito al Comitato Esecutivo che “permane un abbassamento della richiesta da parte del Messico”, condizione che mette in pausa anche l’attività lavorativa presso il reparto CKD di Lastratura. Condizione che il Segretario Generale FIOM CGIL di Chieti, Alfredo Fegatelli, aveva già sollevato ammettendo che il calo dei volumi per il reparto produttivo destinato al mercato messicano “solleva interrogativi”. “È importante chiarire se si tratti di una riorganizzazione finalizzata all’autonomia produttiva o di una contrazione temporanea dovuta a difficoltà di mercato. Qualora si confermasse la prima ipotesi, rappresenterebbe un ulteriore elemento nel processo di ridefinizione delle attività che coinvolge lo stabilimento di Atessa e soprattutto il suo indotto”, ha aggiunto Fegatelli. Rimane il fatto che lo stabilimento di Atessa risulta strategico per Stellantis in virtù della produzione di modelli come il Fiat Ducato, il Peugeot Boxer, l’Opel/Vauxhall Movano, il Toyota Proace Max e il Citroën Jumper.