Naviga ancora lungo settimane di incertezza lo stabilimento Stellantis di Cassino. Il Gruppo nato dalla fusione tra FCA e PSA ricorrerà infatti nuovamente alla cassa integrazione, sebbene un ulteriore periodo di stop risulta già in essere; lo stabilimento Stellantis di Cassino dispone infatti di uno stop che dallo scorso 13 febbraio risulta già in programma fino al prossimo 24 febbraio. Ora però incombe un ulteriore fermo produttivo che non permetterà ai dipendenti del sito laziale di riprendere la regolare attività a partire da lunedì.
Prosegue quindi un periodo decisamente buio per le attività produttive dello stabilimento del Gruppo in provincia di Frosinone. Ora che non ci sarà un’effettiva ripresa delle attività il prossimo 24 febbraio, piuttosto Stellantis ha comunicato nelle scorse ore che lo stop produttivo si prolungherà fino al prossimo 7 marzo nei reparti montaggio e collegati, con le attività che riprenderanno regolarmente solamente lunedì 10 marzo.
Stellantis ricorrerà ancora agli ammortizzatori sociali in virtù delle poche richieste di modelli
La decisione di proseguire con lo stop a Cassino insiste all’interno di una scarsa domanda dei modelli prodotti presso lo stabilimento con sede in provincia di Frosinone. A Cassino Stellantis produce le Alfa Romeo Giulia e Stelvio, oltre che la Maserati Grecale; modelli che gravitano sulla medesima piattaforma condivisa e che ricadono nella caratterizzazione Premium e Luxury del lotto di marchi del Gruppo.
In virtù di questa condizione negativa legata alle vendite e alle richieste di nuovi modelli, l’unica configurazione possibile appare proprio quella dello stop forzato alle attività. Ai reparti citati più sopra, si aggiunge il fatto che quelli di lastratura e verniciatura riprenderanno a regime ridotto soltanto dal 4 marzo per poi riprendere continuativamente dal 10 marzo prossimo. A Cassino i lavoratori avevano ripreso servizio il 28 gennaio per poi fermarsi a partire dal 13 gennaio scorso, lavorando quindi appena tredici giorni durante questi primi due mesi del 2025.
Si conferma quindi l’ipotesi prospettata qualche settimana fa dalle sigle sindacali coinvolte che credevano nella possibilità di prolungare lo stop produttivo. Va sottolineato che il sito Stellantis in provincia di Frosinone lavora da diverso tempo su un solo turno mattutino, che impiega i circa 2.500 lavoratori che lavora a rotazione. “Il blocco è purtroppo la triste conferma della situazione che abbiamo descritto da tempo”, ha ammesso il segretario della FIOM CIGL Frosinone e Latina Andrea Di Traglia. Questo 2025, appena cominciato, sembra quindi ricalcare quanto già posto in essere l’anno scorso dove la flessione negativa rispetto al 2023 era pari a un importante -45%; il dato peggiore della storia dello stabilimento.