in

Alfa Romeo: passione racing con la 75 Turbo Evoluzione e la Giulia GTAm

Due prove di forza della casa milanese, con l’abito a tre volumi.

Alfa Romeo Giulia GTAm vs BMW M3 Competition

La storia dell’Alfa Romeo è ricca di vetture sportive o di modelli dall’indole più tranquilla, che hanno avuto delle versioni molto toniche, capaci di soddisfare al meglio il cuore degli appassionati dallo spirito racing. Oggi ne passiamo in rassegna un paio, di quest’ultima specie, dotate di forte carisma: la 75 Turbo Evoluzione e la Giulia GTAm. Seguiteci nel nostro viaggio alla loro scoperta: non rimarrete delusi. Qui lo spirito del “biscione” si respira a pieni polmoni.

Alfa Romeo 75 Turbo Evoluzione

Alfa Romeo 75 Turbo Evoluzione

Il look mostra chiaramente la discendenza dall’omonima berlina, ormai quarantenne, disegnata da Ermanno Cressoni per il centro stile interno. Rispetto ad essa si concede alla vista con una forza scenica molto più travolgente. Sul piano estetico, infatti, è stata resa decisamente più muscolare, al punto da sembrare un’auto strappata dalla pista di Monza.

Questa non è una semplice impressione, perché nell’allestimento in esame il modello prese forma per raggiungere il target dei 500 esemplari richiesti per l’omologazione della versione da gara, destinata ad affrontare le insidie del Campionato Turismo, nel Gruppo A.

Dando un’occhiata ai tratti espressivi della 75 Turbo Evoluzione, è possibile rimproverarle una carenza di stile e di eleganza, ma quest’auto ha carisma da vendere ed è pure molto divertente da guidare. Ecco perché piace. A fare il resto, ci pensa la rarità, connessa ai bassi numeri produttivi, che rendono il suo fascino ancora più esotico. Senza dimenticare la presenza della trazione posteriore: un valore aggiunto per mezzi del genere, votati al piacere dinamico, offerto con emozioni di notevole lignaggio.

La casa lombarda ha saputo conferire un carattere davvero speciale all’Alfa Romeo 75 Turbo Evoluzione, capace di evocare i brividi della pista anche nel mondo attuale, nonostante sia passata tanta acqua sotto i ponti dal suo arrivo in società. Si vede che è un’auto caliente, in grado di conquistare sul piano sensoriale. Non parliamo di un ammasso informe di metalli privi di anima, ma di un vulcano che erutta energia pura, regalata con grandi dosi di adrenalina, nonostante a fare da base sia stata sostanzialmente una vecchia Giulietta ricarrozzata.

Quella di cui ci stiamo occupando non era la versione più potente della gamma. Il primato energetico andava infatti alla 3.0 V6 Quadrifoglio Verde, spinta da un motore tremila con 192 cavalli di potenza massima. Un cuore rotondo e sonoro, che sapeva rapire con le sue alchimie musicali. La 75 Turbo Evoluzione, però, aveva una matrice dinamica molto più efficace, proprio perché pensata guardando al mondo delle corse.

In questa veste, la berlina milanese finì nel garage di pochi fortunati cultori del marchio. L’anno di nascita è piuttosto distante nel tempo. Il suo debutto risale infatti al 1986. Come per il buon vino, lo scorrere delle pagine del calendario ha reso ancora migliore la sua essenza, nobile e genuina, senza contaminazioni nocive. Certo, oggi sul piano prestazionale il modello perde il confronto con mezzi dall’indole ben più popolare, ma il sorriso che regalano le sue dinamiche è sconosciuto alla maggior parte della auto dei nostri giorni, supercar escluse.

Sotto il cofano anteriore dell’Alfa Romeo 75 Turbo Evoluzione pulsa un quattro cilindri da 1762 centimetri cubi di cilindrata, che mette sul piatto una potenza massima di 155 cavalli, esercitati su un peso di appena 1000 chilogrammi. Energico il suo temperamento. Grazie al turbocompressore Garrett T3, le scariche energetiche sono furiose. La coppia massima di 226 Nm regala grandi soddisfazioni.

Il quadro prestazionale era di alto rango nel suo periodo storico, con un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 7.6 secondi e con una velocità massima di 220 km/h. Ancora meglio l’auto in esame si posizionava sul fronte dell’handling, di matrice racing. Questa è una delle opere a quattro ruote che strappano le lacrime agli occhi degli appassionati del “biscione”, per la forza del temperamento portato in dote.

Già guardandola, sembra che sprigioni energia da tutti i pori. Si può parlare di un’icona degli anni 80. Il taglio muscolare del design non è il frutto di un vezzo estetico, ma deriva da un’accurata ricerca aerodinamica, volta a migliorare la deportanza del modello. Anche qui si coglie la connessione con le piste. Noblesse oblige!

Alfa Romeo Giulia GTAm

Alfa Romeo Giulia GTAm premio Auto Bild 2021

Questa vettura in edizione limitata profuma di corse in ogni elemento della tela compositiva. Non è solo un fatto estetico, ma di sostanza. Qui il legame con l’universo agonistico è tangibile, per il travaso di know-how eseguito dalla casa del “biscione”. Sublime, poi, la magia del motore V6 biturbo da 2.9 litri, nato in stretta sinergia con la Ferrari.

Nel nome del modello c’è l’omaggio a una delle auto più carismatiche e vincenti della storia del marchio. GTA è l’acronimo di Gran Turismo Alleggerita. La lettera “m”, aggiunta in coda, sta per “modificata” e mette nel giusto risalto i miglioramenti apportati su questa creatura, rispetto alla coniugazione di partenza.

In ossequio alla sigla, la cura dimagrante ha avuto un ruolo di primo piano nel lavoro di affinamento compiuto dai tecnici. L’obiettivo? Inseguire uno dei parametri principali che concorrono a definire il quadro dinamico e prestazionale di una vettura: il contenimento del peso. Un target raggiunto in pieno, mediante l’uso di materiali compositi e ultraleggeri.

La liaison col mondo delle corse trova vigore nella partnership con Sauber Engineering, che si è tradotta in scelte progettuali vincenti, avallate dai piloti del tempo in Formula 1: Antonio Giovinazzi e Kimi Raikkonen. Il look lascia poco spazio alle interpretazioni sulla natura del mezzo. La veste aerodinamica estrema profuma di motorsport.

Qualcuno potrebbe credere che si tratti di un solo fatto scenico, ma l’Alfa Romeo Giulia GTAm va ben oltre ed offre un pacchetto coerente, su tutti i fronti. Anche il suo comportamento dinamico è degno dell’aspetto. Qui la guida è chirurgica e molto incisiva. Le curve vengono macinate a un ritmo da corsa, pur essendo un’auto con cui ci si può recare al bar in centro, per andare a prendere un caffé insieme agli amici.

Come riferito in un’altra circostanza, questa vettura è l’espressione più sportiva e muscolare fra le berline a tre volumi dell’era moderna del “biscione”. Un mezzo vulcanico, che sprigiona energia esplosiva da tutti i pori. Rispetto alla Quadrifoglio, da cui deriva, si spinge molto oltre in termini di metriche ed emozioni.

Più leggera di 100 chilogrammi e più potente di 30 cavalli rispetto alla “sorella minore”, l’Alfa Romeo Giulia GTAm è un missile stradale. Il suo cuore a 6 cilindri con doppia sovralimentazione sviluppa la stratosferica potenza di 540 cavalli, che si liberano in corsa con musicalità meccaniche di alto rango. Alla buona natura del sound concorre lo scarico di Akrapovic, specificamente sviluppato.

Il raffinato cuore, legato al “cavallino rampante”, è ultraleggero e straordinariamente potente. Merita di essere evidenziato il fatto che sia plasmato interamente in alluminio. A bordo dell’auto i posti sono due, a conferma della sua natura sportiva e senza compromessi. Nell’abitacolo c’è pure un vistoso roll-bar, per ricordare la natura del mezzo, nel caso tutto il resto non bastasse ad evidenziarlo.

Tornando alla vista esteriore, un ruolo scenico importante viene svolto anche dai cerchi da 20 pollici con attacco monodado: una soluzione rituale nelle monoposto del Circus, ma unica tra le berline stradali offerte sul mercato. L’assetto è di matrice racing, ma questo non rende l’auto accessibile soltanto ai piloti. Anche i comuni mortali possono giovarsi delle sue doti, per la guidabilità “umana”, almeno entro certi limiti, oltre i quali, ovviamente, bisogna saperci fare. Al top le cifre, con un’accelerazione da 0 a 100 km/h in meno di 3.6 secondi e una velocità massima di 315 km/h.