Maserati ha ufficialmente cancellato la Maserati MC20 Folgore, come vi abbiamo riportato la scorsa settimana. Un portavoce dell’azienda ha confermato la notizia affermando che la decisione è stata presa a causa della domanda insufficiente per una supercar elettrica. Originariamente era uno dei sei modelli elettrici Maserati previsti per l’anno prossimo, e prometteva un’enorme potenza e uno stile simile all’attuale MC20 con motore V6.
Un portavoce di Stellantis conferma lo stop definitivo alla Maserati MC20
La notizia arriva dopo che Stellantis, proprietaria di Maserati, ha annullato un investimento di circa 1,95 miliardi di euro (1,56 miliardi di sterline) nel marchio italiano, attribuendo in parte il crollo delle vendite in Cina, il suo secondo mercato più grande dopo gli Stati Uniti. “Dobbiamo prendere in considerazione le dinamiche di quel business, specialmente nel mercato cinese, e le nostre aspettative sulla velocità con cui quel mercato del lusso adotterà l’elettrificazione,” ha dichiarato il CFO di Stellantis Doug Ostermann.
Le vendite di Maserati sono diminuite di più del 50% l’anno scorso, scendendo a 14.690 unità. Di conseguenza, il marchio ha registrato una perdita di 338 milioni di euro, rispetto al profitto di 182 milioni di euro nel 2023. Invece di introdurre la MC20 Folgore, Maserati opterà per un aggiornamento completo della sua attuale MC20. Questo probabilmente si baserà sui sviluppi della nuova MC20 GT2 Stradale, che aumenta di 10 CV (portando il totale a 694 CV), riduce il peso di 78 kg e offre un assetto del telaio ottimizzato per le prestazioni in pista.
Questa mossa suggerisce che Maserati sta riconsiderando il piano di rilancio formulato quando è passata sotto la proprietà di Stellantis quattro anni fa, che sarebbe dovuto con l’eliminazione graduale delle auto con motore a combustione interna nel 2030. Mette inoltre in dubbio il futuro del SUV Levante di prossima generazione, la cui uscita è prevista per il 2027, e della nuova berlina Quattroporte , la cui uscita era stata precedentemente posticipata di tre anni, al 2028.