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Le dichiarazioni sulla Gigafactory di Termoli arrivano all’indomani di un incontro fra le autorità locali e il Ministro stesso

Ad oggi infatti i progetti legati alla Gigafactory di Termoli si trovano in una fase difficile da indirizzare correttamente

Gigafactory Termoli

Sebbene i dubbi che gravitano attorno alla Gigafactory di Termoli continuano ad essere importanti, in un panorama denso di incertezze si insinuano nuove dichiarazioni del Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso. Ad oggi infatti i progetti legati alla Gigafactory di Termoli si trovano in una fase difficile da indirizzare correttamente. L’unica certezza per la produzione presso il sito molisano è quella relativa alla produzione di nuovi cambi elettrificati automatici a doppia frizione di tipo eDCT; la produzione a Termoli di questi nuovi cambi comincerà a partire dal 2026, in relazione a una domanda crescente in tal senso che richiede una produzione annuale stimata in almeno 300.000 unità.

In questo contesto i ragionamenti sulla Gigafactory di Termoli sono stati condizionati da ulteriori dubbi provenienti da ACC, Automotive Cells Company, che è la joint venture sorta fra Stellantis, Mercedes e TotalEnergies che per bocca del CEO della compagnia petrolifera francese, Patrick Pouyanné, aveva ammesso di recente che probabilmente è il caso di “concentrare gli sforzi su uno stabilimento invece che su tre”. Citando l’ampliamento del sito francese di Billy-Berclau. Ora il Ministro Adolfo Urso ha invece ammesso che sulla Gigafactory di Termoli la necessità è quella di un interesse concreto da parte di un piano europeo dedicato.

Si chiede all’EU di intervenire

Quanto ammesso dal Ministro Urso viene proposto su tempistiche non indifferenti, visto che le dichiarazioni giungono subito dopo la presentazione del Piano d’Azione per il comparto dell’auto presentato di recente dalla Commissione Europea. Difatti all’interno del Piano vengono previste alcune considerazioni che potrebbero portare beneficio alla futura Gigafactory di Termoli. Nello specifico il Piano prevede una messa a disposizione di cifre nell’ordine dell’1,8 miliardi di euro, fra il 2025 e il 2027, per sostenere la produzione di batterie all’interno dei confini europei attingendo al Fondo Europeo per l’Innovazione. In questo contesto si potrebbero poi inserire anche eventuali aiuti economici provenienti dai vari Stati coinvolti, in questo caso l’Italia.

Adolfo Urso
Il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso

In ogni caso il Ministro Adolfo Urso ha discusso della Gigafactory di Termoli, ovvero dello stabilimento Stellantis molisano, in un recente incontro col presidente della Regione Molise, Francesco Roberti, e con l’assessore alle attività produttive e allo sviluppo economico della stessa regione, Andrea Di Lucente. Nella nota rilasciata a margine dell’incontro, Urso ammette che si ha la necessità di “una politica industriale europea che garantisca autonomia strategica al Continente nella produzione di batterie”; si fa quindi riferimento proprio al già citato Piano d’Azione presentato dalla Commissione Europea dove “si evidenzia la necessità di una nuova politica europea per consentire lo sviluppo delle Gigafactory nella UE”, ha aggiunto il Ministro.

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