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Stellantis, precisa strategia dietro ai miglioramenti sui suoi motori diesel

Nonostante la spinta verso l’elettrificazione, Stellantis è consapevole che c’è ancora un’ampia fetta di mercato che dipende dai diesel.

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Per dirla con un eufemismo, Stellantis sta vivendo un periodo tutt’altro che semplice. La sua strategia di elettrificazione totale non sta procedendo come previsto, costringendo il gruppo a rivedere le tempistiche di molti progetti. Un esempio lampante è l’adattamento della piattaforma STLA Small, inizialmente pensata solo per veicoli elettrici, che ora verrà ottimizzata anche per altre soluzioni di propulsione. Ma non è l’unico nodo da sciogliere nei laboratori di ricerca e sviluppo delle numerose case automobilistiche del gruppo.

Uno dei temi più caldi è la sopravvivenza dei motori diesel. Contrariamente alla tendenza generale del settore, Stellantis non ha intenzione di mandarli in pensione troppo presto. Al contrario, sta lavorando a soluzioni innovative per prolungarne la vita utile e renderli più efficienti e meno inquinanti.

Il piano di Stellantis prevede un’ottimizzazione avanzata della combustione, con interventi su gestione termica, sistema di iniezione e tecnologie di abbattimento delle emissioni. Si parla anche di nuovi filtri più performanti e dell’utilizzo di carburanti alternativi per ridurre l’impronta di carbonio.

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Secondo le indiscrezioni, il 1.5 BlueHDi da 130 CV (DV5), che inizialmente avrebbe dovuto uscire di produzione nel 2025, beneficerà di un importante aggiornamento tecnico, che ne garantirà la sopravvivenza almeno fino al 2030. In questo modo, Stellantis riuscirà a “schivare” l’Euro 7, che entrerà in vigore il 29 novembre 2026, adeguando il propulsore alle nuove normative.

Un altro motore in Stellantis che sarà destinato a un futuro più sicuro del previsto è il 2.2 turbodiesel MultiJet B.B2, di origine Fiat e prodotto a Pratola Serra. Questa unità, progettata per veicoli commerciali di medie e grandi dimensioni subirà un profondo restyling per conformarsi alle nuove regolamentazioni. Secondo alcune voci, il propulsore potrebbe anche essere adattato per alimentare nuovi modelli di fascia media all’interno della gamma Stellantis.

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Se da un lato il settore automotive si muove con decisione verso l’elettrificazione, Stellantis è consapevole che c’è ancora un’ampia fetta di mercato che dipende dai motori a gasolio. Il gruppo punta quindi su materiali più resistenti e tecnologie innovative, che ridurranno l’usura delle componenti meccaniche, garantendo maggiore durabilità e minori costi di manutenzione. Questo aspetto è cruciale per convincere il pubblico che il diesel non è affatto obsoleto, ma anzi, può essere ancora un’alternativa competitiva.