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Dodge Charger Daytona EV batte la Challenger Hellcat Redeye nel classico 0-100 km/h

Non sorprende troppo il responso nello scatto breve, che premia l’auto elettrica, seppur meno potente.

dodge charger daytona EV

Che le auto elettriche abbiano un ottimo spunto da fermo è risaputo. I loro scatti sono molto incisivi, specie quando la potenza in gioco è di un certo livello. Una conferma giunge dal confronto in accelerazione eseguito dai tester di Car and Driver, che hanno messo la Dodge Charger Daytona Scat Pack EV contro la Challenger Hellcat Redeye endotermica. Quest’ultima, pur essendo più leggera e potente, non è riuscita a riprodurre lo stesso brio della “cugina” alla spina nel classico passaggio da 0 a 100 km/h, rimanendo staccata.

Giusto precisare che il match non è stato fisico, ma “virtuale”, perché frutto della comparazione dei dati raccolti dallo stesso magazine sui due modelli, in condizioni ambientali comparabili. Penso che mettendo i due veicoli uno di fianco all’altro, nello stesso momento e sulla stessa striscia d’asfalto, il responso non sarebbe cambiato di molto.

A fare la differenza, nello scatto breve, ci hanno pensato la trazione integrale e la coppia istantanea della Dodge Charger Daytona Scat Pack EV. Così la vettura 100% elettrica si è messa avanti nell’accelerazione da 0 a (circa) 100 km/h. Quest’ultima, però, paga abbondante dazio sul piano emotivo. Il livello di coinvolgimento non è nemmeno lontanamente paragonabile a quello delle auto a combustione interna di pari segmento. Ecco spiegate le ragioni dello suo scarso successo commerciale.

La Dodge Charger Daytona Scat Pack EV non sta ricevendo recensioni entusiastiche. L’accoglienza nei confronti del modello è stata, nella migliore delle ipotesi, tiepida. Per lo specifico target di clientela, abituato ad auto analogiche e carnali, questa creatura alla spina non ha gli attributi richiesti. Non è un problema che riguarda i numeri, ma si lega alle vibrazioni sensoriali, lontane anni luce da quelle delle vetture V8, specie se muscolari.

Dodge Challenger SRT Super Stock vs Challenger SRT Hellcat Redeye Hennessey drag race
Dodge Challenger

Poi ci sono altri limiti, come il prezzo di acquisto alto e la praticità d’uso inferiore, che scrivono ulteriori note a sfavore dell’EV. Ecco spiegato il motivo per cui alcuni concessionari stanno offrendo enormi sconti sul modello. Pare che la stessa casa madre stia noleggiando l’auto a tariffe basse. Il confronto fra la nuova Charger Daytona Scat Pack EV e la vecchia Challenger Hellcat Redeye mostra come la trazione integrale e la coppia istantanea possano valere più della potenza pura e della leggerezza nello scatto con partenza da fermo, come evidenziano giustamente i colleghi di carscoops.

Anche se gli aspetti emotivi non sono quelli cercati, è chiaro il potere prestazionale della vettura elettrica. Nelle prove strumentali eseguite da quelli di Car And Driver, la Dodge alla spina, che eroga 670 cavalli di potenza massima, è in grado di bruciare il passaggio da 0 a 60 mph (pari a 96 km/h) in soli 3.3 secondi. Nello stesso test, con la Challenger Hellcat Redeye da 797 cavalli, endotermica e a trazione posteriore, gli stessi tester non erano riusciti a scendere sotto la barriera dei 3.8 secondi.

Se sul piano dell’accelerazione non sono emerse note stonate per la full-electric della casa statunitense, questa non si è mostrata altrettanto efficace nelle prove dinamiche, con un’agilità meno incisiva di quella offerta, per esempio, da una BMW i4 M50, a causa dell’eccessivo sottosterzo. Anche se non piace agli appassionati, la Dodge Daytona Scat Pack EV riesce a dare ottime soddisfazioni a chi si nutre di pane e drag race. Qui l’accelerazione in linea retta può mettere in difficoltà persino alcune supercar, ma il piacere non si misura con simili metriche.

Tornando al confronto con la Challenger Hellcat Redeye, quest’ultima ha perso la sfida fino a 60 mph, ma poi ha preso progressivamente un certo vantaggio, guardando l’altra dagli specchietti. Dopo la furia iniziale, la cugina “green” ha cominciato a pagare lo scotto della minore potenza e del peso spaventoso, prossimo alle 3 tonnellate: davvero un’enormità per una coupé sportiva a due porte. Questo incide in modo inevitabilmente negativo sull’handling, nonostante il posizionamento basso del pacco batterie, che colloca più felicemente il baricentro, avvicinandolo al suolo.

Fonte | Carscoops