Stellantis sta mettendo in atto una strategia di riorganizzazione produttiva per Maserati, con una mossa destinata a ottimizzare la propria rete manifatturiera in Italia. Il piano prevede il trasferimento della produzione delle Maserati GranTurismo e GranCabrio dall’attuale stabilimento di Torino Mirafiori al sito di Modena, già sede dell’assemblaggio della supercar MC20.
La decisione rientra in un progetto più ampio volto a migliorare l’efficienza operativa e consolidare il legame tra il colosso automobilistico e il governo italiano. L’obiettivo è quello di massimizzare l’utilizzo degli impianti, trasformando Modena in un centro di eccellenza per i modelli di lusso ad alte prestazioni.
Per compensare la riduzione della produzione Maserati a Torino, Stellantis ha in programma di potenziare la produzione della Fiat 500 Hybrid. L’incremento dei volumi della compatta elettrificata dovrebbe bilanciare l’impatto occupazionale, mantenendo stabile il livello di attività dello stabilimento piemontese.
La scelta di ristrutturare la produzione Maserati arriva in un momento chiave per il gruppo. Il 19 marzo 2025, infatti, il presidente di Stellantis, John Elkann, sarà ascoltato in Parlamento per illustrare le strategie aziendali e il futuro degli impianti italiani. Gli analisti del settore si aspettano che, in questa occasione, possano emergere ulteriori dettagli sul piano di rilancio della produzione nazionale.
Secondo quanto riportato da Bloomberg, il trasferimento della produzione a Modena fa parte di un progetto più ampio volto a rafforzare il brand Maserati e a migliorare la produttività delle fabbriche italiane. Il responsabile del marchio, Santo Ficili, è al lavoro per rilanciare il Tridente dopo un 2024 difficile, segnato da un drastico calo della produzione, con Modena che ha registrato una flessione del 79,1% nei volumi produttivi, come evidenziato dal rapporto Fim-Cisl.
In questo scenario, l’iniziativa potrebbe anche rappresentare un tentativo da parte di Stellantis di ricucire i rapporti con il governo italiano, dopo mesi di tensioni legate alla gestione della produzione nazionale. L’audizione di Elkann in Parlamento sarà un’occasione chiave per chiarire la visione del gruppo sul futuro industriale del Paese.