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Alfa Romeo e il cinema: da seducente decappottabile a mezzo di fiducia per eroi e cattivi

Le vetture del “Biscione” hanno saputo stupire in numerosi film, offrendo il meglio della loro eleganza e delle loro prestazioni sul grande schermo

Il Trucido e lo Sbirro

Sin dai suoi primi passi, Alfa Romeo ha incarnato l’essenza della sportività, unita a un design elegante e alla passione che i suoi veicoli suscitano. Questi tratti distintivi, insieme al fascino inconfondibile delle sue auto più iconiche e leggendarie, hanno contribuito a creare una connessione speciale e duratura con il mondo del cinema. Le vetture Alfa Romeo, con il loro stile inconfondibile e la loro performance senza pari, sono diventate protagoniste di numerosi film, consolidando il legame tra il marchio e la settima arte, un rapporto che ha arricchito la storia del brand e contribuito a rafforzarne l’immagine di eleganza e dinamismo. Le vetture del “Biscione” hanno saputo stupire in numerosi film, offrendo il meglio della loro eleganza e delle loro prestazioni sul grande schermo.

Le auto di Alfa Romeo da sempre protagoniste sul grande schermo

Viste le sue origini così strettamente legate al mondo delle corse, non sorprende che le prime apparizioni dell’Alfa Romeo nel cinema siano state legate alle corse o agli eventi sportivi, in particolare documentari e cinegiornali sulle sue vittorie e imprese sulle strade di tutta Europa. Non sorprende quindi che la sua prima apparizione rilevante nel cartellone sia stata un film ambientato in una scuderia automobilistica e girato su circuiti come Brooklands: il britannico “Death drivers through” (1935), diretto da Edward L. Cahn, che avrebbe poi sviluppato una peculiare carriera nei film di serie B americani, e con John Huston nel suo team di sceneggiatori. Il rapporto tra il marchio e le corse è molto presente in classici come “Le Mans” (1971), con Steve McQueen come grande protagonista, in cui l’Alfa Romeo Tipo 33/3 gioca un ruolo di primo piano.

McQueen, noto appassionato di auto ad alte prestazioni, è stato uno dei pionieri di uno dei modelli del Biscione più carismatici nel microcosmo hollywoodiano. L’attore è stato uno dei primi a testare negli Stati Uniti l’Alfa Romeo Spider, una vettura che ha conquistato la Mecca del cinema al punto da essere protagonista di scene memorabili in pellicole come “Il laureato” (1967), dove Dustin Hoffman la guidava a tutta velocità lungo le strade californiane con le musiche di Simon & Garfunkel come colonna sonora.

Lanciata nel 1966, questa vettura sportiva ha seguito le orme della Giulietta Spider, apparsa sul grande schermo in film classici come “La Dolce Vita” di Fellini, “Il giorno dello sciacallo” (1973) e “L’eclisse” di Antonioni, con Alain Delon nel ruolo principale.

Alfa Romeo - Napoli Violenta

In Italia, le automobili del marchio hanno avuto un ruolo speciale in due dei suoi movimenti cinematografici più influenti. Dopo essere apparso con l’Alfa Romeo 4C Turismo nella commedia “La bibestica domata”, moderna trasposizione de “La bisbetica domata” di Shakespeare girata nel 1942, il “Biscione” ebbe un ruolo fondamentale in uno dei primi esempi di neorealismo, “Abasso la Miseria” (1945), dove un’Alfa Romeo GC 1750 Turismo del 1929 era la vettura dei protagonisti.

Senza abbandonare la scuola neorealista, il film “Viento del Sur” (1959) trasforma la Super del 1900 in un altro personaggio della trama, simbolo del potere della criminalità organizzata in Sicilia, dove è ambientato il film. I pittoreschi paesaggi dell’isola faranno da cornice anche a veicoli come l’Alfa Romeo 6C 2500 Sport, utilizzata ne “Il Padrino” (1972) come auto di Michael Corleone durante il suo esilio in Sicilia.

Le forze dell’ordine e i criminali protagonisti dei film polizieschi italiani hanno trovato nell’Alfa Romeo il partner perfetto per le loro storie intense ed emozionanti. Modelli come l’Alfa Romeo Giulia e la Spider sono stati protagonisti di inseguimenti memorabili, diventando simboli dello spirito italiano e aggiungendo un tocco di stile e potenza a queste pellicole. Se prendiamo come riferimento il 1976, “Roma a Mano armata”, “Napoli violenta” e “Il Trucido e lo Sbirro” hanno tutti le auto del “Biscione” come compagne essenziali di poliziotti e ladri.

Anche in altri paesi europei, nei thriller sono comparsi veicoli come l’Alfa Romeo 2000 Berlina, come nel “polare” francese “Morte di un corrotto” (1977), con Alain Delon e Ornella Muti.

Alfa Romeo

Quando si parla di spettacolarità, pochi film possono rivaleggiare con la saga di James Bond. Roger Moore, il più famoso agente dell’MI6, ha dimostrato la sua abilità e compostezza al volante dell’Alfa Romeo GTV6 in “Octopussy”. Il suo successore nel franchise, Daniel Craig, ha dovuto vedersela con l’Alfa Romeo 159 Ti in un emozionante inseguimento che ha aperto il film “Quantum of Solace” (2008). Sempre nel genere thriller di spionaggio, l’Alfa Romeo 156 Sportswago ha avuto una notevole apparizione in “Il gioco di Ripley” (2002).