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Chrysler Atlantic, quel sogno anni Novanta che univa passato e futuro

La Chrysler Atlantic era costruita su un telaio tubolare che integrava diversi componenti derivati dalla Dodge Viper.

Chrysler Atlantic

Trent’anni fa, i giganti dell’industria automobilistica di Detroit stavano vivendo un’epoca di profonda trasformazione stilistica, esplorando nuove possibilità per il segmento premium. Era il momento di sperimentare con veicoli esclusivi e dal carattere sportivo. Nacque in questo contesto la Chrysler Atlantic, una spettacolare coupé a due posti lunga oltre 5 metri.

L’idea di questa grande GT si deve a due figure chiave dell’epoca: Bob Lutz, all’epoca presidente di Chrysler, e Tom Gale, responsabile del design. Tutto ebbe inizio nel 1994, quando Lutz e Gale parteciparono come giudici al prestigioso concorso di Pebble Beach. In quell’occasione notarono che molte concept car, sia storiche che contemporanee, non riuscivano a superare le preselezioni. Decisero quindi che, l’anno successivo, Chrysler avrebbe presentato un prototipo capace di lasciare tutti a bocca aperta.

Chrysler Atlantic

Lutz, appassionato di auto d’epoca, buttò giù alcune idee su un foglio e lo consegnò a Gale. Quest’ultimo, invece di mostrare gli schizzi al team di designer, diede loro una direzione ben precisa: ispirarsi alle grandi coupé francesi degli anni ’30. Fu proprio la leggendaria Bugatti Type 57S Atlantic a ispirare il nome della concept car, mentre le forme furono fortemente influenzate dalla sinuosa Talbot-Lago T-150 del 1939.

Chrysler Atlantic

La Chrysler Atlantic poggiava su ruote da 22 pollici ed era costruita su un telaio tubolare che integrava diversi componenti derivati dalla Dodge Viper, altra creatura voluta da Lutz. Il suo design, audace ma equilibrato, riusciva a combinare diversi richiami al passato e una solida concretezza, tanto che sembrava quasi pronta per entrare in produzione. Gli interni, invece, si discostavano dallo stile retrò degli esterni, abbracciando un approccio più moderno e tipicamente anni ’90.

Chrysler Atlantic

Nonostante fosse stata costruita come una concept funzionante, la Atlantic non era mai stata pensata per la produzione in serie. Tuttavia, per mantenere un legame simbolico con le grandi coupé francesi, Chrysler adottò una soluzione meccanica decisamente inusuale: un motore 4.0 a otto cilindri in linea, ottenuto unendo due propulsori 2.0 della Chrysler Neon. Questa unità sviluppava 360 CV, ma secondo i report dell’epoca risultava rumorosa e priva di prestazioni entusiasmanti. Dopo il debutto al Salone di Detroit del 1995, il progetto non andò oltre, rimanendo solo un sogno retrò.

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