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Termoli, la Gigafactory Stellantis resta un’incognita: si riusciranno a produrre batterie anche in Italia?

I sindacati restano molto critici. Non ci sarebbero vere novità rispetto al Piano Italia presentato a dicembre da Stellantis.

stellantis termoli

Le recenti dichiarazioni del presidente di Stellantis, John Elkann, hanno lasciato più dubbi che certezze sul futuro dell’industria automobilistica italiana, in particolare sul progetto della Gigafactory di Termoli.

A sottolinearlo è il segretario generale della Fim-Cisl, Ferdinando Uliano, che pur accogliendo con favore alcuni impegni, chiede maggiore chiarezza sulle strategie del gruppo. “Le parole di Elkann ribadiscono quanto già comunicato al Mimit lo scorso dicembre, evidenziando un cambio di rotta rispetto alla gestione Stellantis di Carlos Tavares. È positivo che Stellantis consideri l’Italia un paese centrale nella propria strategia e che abbia escluso la chiusura degli stabilimenti, ma servono garanzie sui tempi dei lanci produttivi, perché la cassa integrazione continua a pesare su tutti i siti del gruppo”, dichiara Uliano.

stellantis termoli

Le recenti pressioni sindacali hanno portato a un’inversione di tendenza. Siamo infatti davanti alla scelta di Stellantis di puntare sulle motorizzazioni ibride e il potenziamento delle vetture di piccola taglia potrebbero incrementare la produzione. Tuttavia, il punto cruciale resta la Gigafactory: se l’accordo con ACC non dovesse concretizzarsi, il sindacato esorta Stellantis a cercare partnership alternative, sottolineando che l’Italia ha bisogno di una propria produzione di batterie per rimanere competitiva nel mercato automobilistico.

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Resta evidente anche la necessità di un intervento strutturale sul costo dell’energia, così da eliminare ogni alibi agli investimenti industriali nel nostro Paese. Inoltre, il segretario della Fim-Cisl sollecita la politica italiana a modificare le strategie Ue sul settore automotive, istituendo un fondo specifico sul modello del Next Generation EU, per salvaguardare occupazione e competitività.

Ancora più critica è la posizione della Uilm, con il segretario Rocco Palombella, che non riscontra alcun passo avanti concreto dopo l’audizione di Elkann alla Camera dei Deputati. “Non ci sono novità rispetto al Piano Italia presentato a dicembre da Stellantis. I tempi di lancio dei nuovi modelli sono eccessivamente lunghi, visto che non vedremo novità prima della fine del 2025 o del 2026. Ad oggi, abbiamo solo annunci, senza alcuna garanzia concreta”, afferma Palombella.