La Fim Cisl nelle scorse ore ha lanciato un vero e proprio allarme segnalando che la produzione del gruppo Stellantis nei suoi stabilimenti italiani non è mai stata così bassa come adesso. Nei primi tre mesi del 2025, la produzione di Stellantis ha registrato un netto peggioramento rispetto allo stesso periodo del 2024, che era stato già definito come un “anno nero” senza precedenti dal 1956. Tra auto e veicoli commerciali, sono state prodotte solo 109.900 unità, con una contrazione del 35,5% rispetto all’anno precedente.
Stellantis: allarme dalla Fim CISL per la produzione in Italia mai così bassa
“Ogni stabilimento che produce auto e furgoni commerciali sta attraversando una fase negativa, e l’introduzione dei dazi potrà solo peggiorare ulteriormente la situazione” ha dichiarato Ferdinando Uliano, segretario generale della Fim Cisl, durante la presentazione del consueto Report sulla produzione di Stellantis in Italia, nel corso di un incontro a Torino.
Andando più nel dettaglio, nel 2025 Stellantis ha prodotto in Italia solo 60.533 autovetture, registrando un crollo del 42,5% rispetto all’anno precedente. Gli impianti italiani stanno affrontando situazioni difficili, con Mirafiori che ha visto una diminuzione della produzione del 22,2% e Melfi che ha perso ben il 64,6% della sua produzione. La situazione in Maserati è altrettanto preoccupante, con la produzione quasi azzerata, fermandosi a sole 70 unità. Pomigliano, noto per la produzione della leggendaria Panda (non la Grande Panda, che proviene dalla Serbia), non sta vivendo momenti favorevoli: insieme a Melfi, è uno degli impianti che ha visto la maggiore perdita di unità.
I sindacati sollevano preoccupazioni anche per il futuro dello stabilimento di Termoli, che inizialmente avrebbe dovuto garantire il lavoro a 2.000 dipendenti grazie alla produzione di batterie. Tuttavia, Stellantis ha trasferito la produzione dei cambi eDCT a Termoli, ma al momento non è chiaro se questa mossa sarà sufficiente per garantire un futuro solido all’impianto.