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Dazi (quasi) sospesi, mercato in festa: Stellantis resta colpita ma intanto brinda

Trump annuncia una sospensione di 90 giorni sui dazi, ma le auto restano sulla lista nera. Stellantis festeggia, ma neanche troppo.

stellantis

Nel magico mondo della geopolitica commerciale di questi tempi, dove i dazi vanno e vengono a seconda dell’umore del presidente statunitense, arriva una delle mosse più schizofreniche degli ultimi mesi. Donald Trump annuncia una sospensione di 90 giorni sui dazi per oltre 75 Paesi, ma le auto restano sulla lista nera. Stellantis festeggia, ma neanche troppo.

stellantis logo

Nonostante il comparto automotive venga trattato come il figlio scomodo, i titoli delle case automobilistiche festeggiano in Borsa come se fosse Natale. In questo schizofrenico 10 aprile, le Borse europee si svegliano con il piede giusto. Gli indici corrono, trascinati dai colossi a quattro ruote: Stellantis decolla con un +14%, BMW ingrana il +10%, Volkswagen e Mercedes fanno +8%, mentre Ferrari e Porsche sfrecciano rispettivamente a +7% e +6%.

Viene da chiedersi: se i dazi sulle auto restano, cosa c’è da festeggiare? La risposta sta nella “mezza sospensione”. Trump, dopo aver lanciato tariffe al 125% contro la Cina (che ha risposto per le rime), ha deciso di abbassare temporaneamente la scure sui dazi reciproci verso gran parte del pianeta, Europa inclusa. Ma le tariffe del 25% su veicoli e componenti auto, quelle del famigerato Trade Expansion Act del ’62, rimangono. E dal 3 maggio, ci saranno pure le nuove batoste sui ricambi.

wall street

Wall Street, però, esulta come se tutto fosse finito bene: Tesla +23%, Ford +9,2%, GM +7,6%, e Stellantis +18%. Il motivo? In un clima di tensioni commerciali, basta anche solo un sospiro diplomatico per far respirare i mercati. Lo dice anche David Whiston di Morningstar: “Non è tanto l’impatto diretto, quanto il segnale: se i dazi calano, la fiducia dei consumatori sale e si allontana lo spettro della recessione”. In pratica, anche se il settore automotive è ancora nel mirino, l’idea che il peggio si possa evitare basta per alimentare l’impennata dei titoli.

Intanto, però, le conseguenze reali restano toste: Stellantis ha già fermato la produzione in Canada e Messico, lasciando a casa 900 operai negli States. E la governatrice del Michigan, Gretchen Whitmer, è furiosa e afferma: “Con regole che cambiano ogni 48 ore, chi investe più? Questo è il caos normativo che distrugge l’industria”.

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