Dopo aver registrato l’approvazione dell’Ecotassa per veicoli inquinanti, con emissioni di CO2 superiori a 160 grammi al chilometro, e dell’Ecobonus, che prevede incentivi per modelli ibridi e elettrici con emissioni inferiori a 70 grammi di CO2 al chilometro, il settore auto italiano si appresta ad affrontare una nuova questione, la possibile abolizione del Superbollo che comporta una spesa annuale aggiuntiva per tutti i proprietari di auto con potenza pari o superiore ai 185 kW.
In questi giorni, infatti, è arrivato in Senato un nuovo disegno di legge, promosso dal senatore di Fratelli d’Italia Andrea De Bertoldi, che ha come obiettivo l’eliminazione del Superbollo che, secondo diverse stime, avrebbe fallito nel suo obiettivo originario, ovvero quello di incrementare gli introiti per le casse dello Stato italiano.
La tassa del superbollo attiva dal 2011 ha provocato entrate minori per l’erario.
Il Superbollo, ricordiamo, venne inizialmente definito dal Governo Berlusconi nel corso del 2011 e prevedeva una tassa aggiuntiva al bollo tradizionale per tutti i veicoli con potenza superiore ai 225 kW pari a 305 CV. Nella sua formulazione originaria, il Superbollo comportava una tassa aggiuntiva pari a 10 Euro per ogni kW superiore al limite. Nel 2012 il Governo Monti ha rimodulato la struttura del Superbollo, abbassando il limite di potenza a 185 kW (poco più di 250 CV) e raddoppiando la tassa aggiuntiva (20 Euro per kW).
Alla base della proposta di abolizione del Superbollo, come anticipato in precedenza, c’è la consapevolezza che questa tassa rappresenta un vero e proprio danno per le casse dello Stato. Secondo le stime del senatore che ha lanciato la proposta di abolizione, infatti, il Superbollo ha comportato una perdita di 140 milioni di Euro dal 2012.
“93 milioni di euro di minori entrate di gettito Iva e 13 milioni di Superbollo per lo Stato. 19,8 milioni di mancato pagamento del bollo per le regioni” a cui si devono sommare “5,2 milioni in meno per mancata Imposta Provinciale di Trascrizione e circa 9 milioni di euro di addizionale sulla Rca”
Se queste stime si riveleranno corrette, il Superbollo può essere considerato come un vero e proprio autogol per lo Stato che, di fatto, ha registrato una sostanziale perdita con l’aggiunta di una tassa che si è tradotta di un disincentivo per l’acquisto dei modelli che superano quota 185 kW di potenza massima.
Secondo De Bertoldi solo tramite l’abolizione del Superbollo “sarà possibile ripristinare una domanda tale da assicurare un ritorno in grado di compensare le sofferenze di un’area industriale d’eccellenza per il nostro Paese e in grado di produrre, sicuramente, molti posti di lavoro”.
Dopo l’approvazione dell’Ecotassa e l’annuncio da parte di FCA relativo alla revisione del piano industriale per gli stabilimenti italiani, a causa della nuova normativa che, di fatto, penalizza buona parte dei modelli prodotti in Italia (favorendo in parte modelli prodotti all’estero) , la questione legata alla possibilità di creare posti di lavoro nel settore automotive italiano, incrementando i livelli occupazionali, è quanto mai d’attualità.
L’abolizione del Super bollo potrebbe, quindi, tradursi in un incentivo all’acquisto di fascia alta (molti dei quali sono prodotti in Italia) ed in un incremento delle entrate per le casse pubbliche, sia per lo Stato che per gli enti locali. Potete leggere il testo completo del DDL direttamente dal sito del Senato. Ulteriori dettagli sulla questione potrebbero emergere nel corso delle prossime settimane. Continuate a seguirci per tutti gli aggiornamenti.