A Termini Imerese è una giornata importante per i tanti operai ora in cassa integrazione in deroga, per i quali potrebbero essere dichiarati i licenziamenti ufficiali tra poco più di una settimana, alla fine del 2014, a seguito di false speranze e continui colpi di scena: episodi in cui si assiste puntualmente dal 26 novembre 2011, data in cui Fiat dava fine alle sue attività produttive nello stabilimento siciliano.
Il ritiro da parte di Grifa, azienda che si era impegnata ad assumere nuovamente gli oltre 760 lavoratori in cassa integrazione, meno di una settimana fa aveva scosso l’ambiente per l’ennesima volta, lasciando tuttavia spazio al possibile inserimento di Metec con un nuovo progetto di produzione.
Mentre non ci sono ancora notizie concrete su ciò che sarà di Termini Imerese dal 2015 in poi, oggi a mezzogiorno è attesa una riunione al Ministero dello Sviluppo economico. Nonostante dal Governo sia giunto il “no” su una nuova proroga alla cassa integrazione (in scadenza a fine anno) e Fiat abbia escluso la possibilità di mettere fine all’incubo licenziamenti, Maurizio Landini (numero uno Fiom a livello nazionale) attacca il Governo Renzi.
“Il premier disse, ad agosto, che il fallimento nel rilancio di Termini Imerese avrebbe scatenato un fallimento nei confronti di politica e governo. Per questo motivo, dal governo mi aspetto ora saggezza: non la firma di accordi di fede, ma il prolungamento della cassa integrazione per qualche mese, in modo da valutare con cura il piano Metec“, afferma Landini, lasciando qualche residua speranza (in attesa della risposta di Renzi) agli operai.