Nel maggio del 2024, Citroen ha inviato una comunicazione formale a migliaia di proprietari di modelli C3 e DS3 fabbricati tra il 2009 e il 2019, esortandoli a sospendere immediatamente l’utilizzo dei veicoli. Il motivo, com’è noto, era stata la presenza di airbag difettosi, potenzialmente in grado di causare gravi ferite o addirittura la morte in caso di attivazione.
Da quel momento in poi, per molti automobilisti italiani è iniziata una vera battaglia ad ostacoli: pezzi di ricambio Citroen introvabili, assenza di auto sostitutive, moduli online inutilizzabili. In diversi casi, i proprietari hanno dovuto ricorrere a soluzioni temporanee a proprie spese, come il noleggio di un’auto alternativa per non interrompere la propria routine quotidiana.
Nel territorio bolognese, oltre 50 cittadini si sono rivolti ad Adiconsum, associazione dei consumatori che ora ha ottenuto un risultato storico: il Tribunale di Torino, con un’ordinanza del 15 aprile 2025, ha accolto il ricorso, ammettendo ufficialmente l’azione rappresentativa contro Groupe PSA Italia, Stellantis N.V. e Automobiles Citroen S.A.
Con questa decisione, Adiconsum è stata autorizzata a rappresentare gli automobilisti danneggiati, che potranno richiedere rimborsi per una serie di voci: spese sostenute per veicoli inutilizzabili, come assicurazione e bollo; noleggi documentati di veicoli sostitutivi; danni da impossibilità d’uso, che includono la mancata possibilità di recarsi al lavoro, accompagnare i figli o accudire familiari; disagi legati alla qualità della vita; per chi ha acquistato l’auto dopo il 2016, anche inganno commerciale e perdita di valore del mezzo.
È attiva ora la cosiddetta “fase di adesione”, della durata di 150 giorni, a partire dalla pubblicazione dell’ordinanza sul portale del Ministero della Giustizia. I possessori di Citroen C3 (2009–2017) e DS3 (2009–2019) possono unirsi all’azione collettiva per far valere i propri diritti.
Adiconsum garantisce assistenza anche a chi non è ancora iscritto, offrendo supporto per verificare l’idoneità del veicolo, raccogliere la documentazione e attivare la richiesta di rimborso. “Abbiamo già seguito con successo oltre 50 casi – dichiara Caterina Vinci, referente Adiconsum – e nell’80% di essi è arrivato il cambio dell’airbag. Ma ora si apre la possibilità per tutti i consumatori coinvolti. È un diritto da far valere, e noi siamo pronti a sostenere chiunque decida di attivarsi”.