in

ALFA HP 40-60: L’origine di un mito

Alfa 40-60 HP

Il legame esistente tra Alfa Romeo ed il mondo dell’automobilismo ha radici lontanissime che ci portano indietro agli inizi del secolo scorso quando Alfa Romeo si chiamava ancora ALFA “Anonima Lombarda Fabbrica Automobili” e le auto erano solo lontane parenti dei modelli attuali. Negli anni seguenti, e per tutto il novecento, Alfa Romeo ha scritto la storia dell’automobilismo partecipando, con enorme successo, a tantissime competizioni in tutto il mondo. Il debutto  nel mondo delle corse di Alfa Romeo è però legato ad una particolare vettura, l’ALFA 40-60 HP, evoluzione della prima auto mai realizzata dall’azienda, l’ALFA 24 HP. Progettata da Giuseppe Merosi, una vera e propria leggenda dell’ingegneria meccanica, l’ALFA 40-60 HP fu in produzione dal 1913 al 1922 e venne realizzata, in totale, in appena 25 esemplari.

Alfa 40-60 HP CorsaLa storia di Alfa Romeo nel mondo dell’automobilismo iniziò davvero proprio con l’ALFA 40-60 HP poco prima dell’inizio della prima guerra mondiale. L’ALFA 24 HP aveva debuttato, con scarsi successi, nel 1911 partecipando anche alla Targa Florio senza però riuscire a lasciare il segno. Fu allora compito dell’erede, la 40-60 HP in versione Corsa, cancellare lo sfortunato debutto e dare inizio ad una storia di successi. Era il settembre del 1913 quando la vettura, fresca di produzione, gareggiò nella corsa in salita Parma-Poggio di Berceto guidata da Nino Franchini classificandosi al primo posto della sua categoria ed al secondo posto assoluto tra tutte le auto in gara. Un successo fondamentale, bissato l’anno successivo con Giuseppe Campari alla guida, che spinse l’azienda a credere nel mondo delle corse d’auto che, negli anni successivi, diverrà terrà di conquista per il neonato marchio Alfa Romeo destinato a diventare una delle più belle realtà dell’automobilismo. ALFA ripresento l’HP 40-60 in gara alla Targa Florio nel 1914, ottenendo un terzo ed un quarto posto, e nel dopo guerra, sino al 1922, con una vittoria nel circuito stradale del Mugello. La storia sportiva dell’ALFA HP 40-60 si concluse pochi mesi dopo al Gran Premio d’Autunno a causa di un ritiro per un guasto meccanico che non impedì a Giuseppe Campari di realizzare il giro più veloce.

L’ALFA HP 40-60 poteva contare su di un motore a sei cilindri da 6.082 cm³ di cilindrata con rapporto di compressione di 4.35:1. La potenza massima offerta da questo enorme propulsore era pari a 73 CV, disponibili a 2000 giri, mentre in un secondo momento debutterà una versione ancora più potente dello stesso motore, che gareggerà dal 1920 al 1922, in grado di erogare sino ad 83 CV. Il motore era collocato in posizione anteriore con la trazione posteriore e cambio a quattro marce. La velocità massima dell’ALFA HP 40-60 Corsa protagonista della prima vittoria del marchio italiano nel 1913 raggiungeva una velocità massima di 139 km/h. L’ALFA HP 40-60 può tranquillamente essere considerata un pezzo di storia del mondo delle quattro ruote. Dalla vettura, infatti, nacque la prima concept car di casa Alfa Romeo, l’ALFA HP 40-60 Aerodinamica, ritenuta la prima monovolume della storia del mondo dei motori e soprannominata “Siluro Ricotti” per il particolare design voluto fortemente dal Conte Marco Ricotti.

I successi della HP 40-60 spinsero l’azienda italiana a credere fortemente nel mondo dell’automobilismo, che di fatto muoveva ancora i primi passi ad inizio del secolo scorso, iniziando a creare modelli nati esclusivamente per gareggiare come l’ALFA Romeo Grand Prix, una diretta discendente della HP 40-60, progettata per competere in gran premi e gare di velocità, manifestazioni in grado di attirare l’interesse del pubblico.

Lascia un commento