Il mondiale di Formula 1 è già iniziato e le novità introdotte dalla Alfa Romeo Racing sulla propria monoposto sono tante e con l’obiettivo di puntare in alto, conquistando almeno il primo posto dei non-topteam (cioè dopo Ferrari, Red Bull e Mercedes).
Il direttore tecnico è Simone Resta, ex membro della Ferrari e le soluzioni adottate oltre a mantenere una certa filosofia rispetto alla monoposto dello scorso anno, derivano anche direttamente dalla monoposto di Maranello, con un allargamento della collaborazione tecnica, soprattutto nella zona del retrotreno.
Le novità dell’Alfa Romeo Racing C38
Partiamo con ordine, iniziando dalla zona anteriore. L’ala presenta la stessa filosofia di quella utilizzata dalla Ferrari. Sono presenti, infatti, degli svergolamenti verso l’esterno, proprio per migliorare il flusso verso le ruote e gestire meglio la parte termica delle stesse.
La punta del muso porta con sé una novità: insieme alla soluzione biplano, c’è una specie di mirino nella zona centrale (o come viene definito sui social, il muso alla Darth Vader) nel quale al suo interno ci sono dei convogliatori di flusso.
I piloti di sostegno dell’ala anteriore, invece, sono sagomati per creare l’effetto Venturi, ovvero un aumento di pressione del flusso nelle zone in cui si restringono i piloni. Questo perché la zona sotto l’auto è ancora molto larga, a differenza ad esempio della Mercedes. Sui lati del muso invece, sono molto evidenti le prese per l’S-Duct, ovvero il condotto ad S che porta l’aria da sotto l’auto a sopra la carrozzeria per migliorarne l’aerodinamica.
Sospensioni e la zona centrale sulla C38
La sospensione anteriore è del tipo push-rod ed adotta il triangolo superiore rialzato grazie al supporto che esce dal porta mozzo. Per quanto riguarda il triangolo inferiore, invece, è a diapason, grazie al quale è possibile letteralmente pettinare i flussi.
Per evitare il posizionamento del braccio dello sterzo, è stato deciso di installarlo tra i due triangoli. CI sono importanti novità, invece, per ciò che riguarda le pance. La bocca dei radiatori presenta una dimensione molto generosa ed è stata ottenuta tra la linea di cintura del telaio e il cono antintrusione che è stato abbassato ai limiti del regolamento. Mentre con la monoposto il flusso veniva sdoppiato in due, ora è stata utilizzata una soluzione in stile RedBull RB15, per cui il cono anti intrusione si è allungato e fa da sostegno al deviatore di flusso laterale che si compone di due parti svergolate.
I turning vanes, ovvero quegli elementi aerodinamici mostrati nella foto qui sopra che presentano un angolo di 90 gradi, sono collegati ai badgerboard, che quest’anno sono più bassi e più lunghi. Dove è presente il pilone centrale dell’halo, si possono notare 3 profili curvi verso il basso che servono a separare l’aria che va al diffusore da quella necessaria al raffreddamento della power unit.
Per la presa d’aria sopra la testa del pilota, l’airscope, è stata tenuta la soluzione con doppia presa d’aria, più grande rispetto, ad esempio, a quella della Ferrari. In realtà, c’è una terza presa più grande che porta l’aria sull’ ERS.
Il posteriore
Passiamo ora alla zona posteriore. Tra i supporti dell’ala posteriore non si può non notare il triplo scarico a cascata. Gli scarichi della Wastegate sono quei due più piccoli, posizionati sopra a quello più grande. L’ala posteriore, inoltre, non è piatta sul lato inferiore, ma presenta una forma a cucchiaio, non accentuata come ci ha già mostrato la Mercedes, ma comunque un andamento leggermente curvo.
L’ala è più alta, come prevede il nuovo regolamento, e le paratie laterali presentano 5 soffiaggi, nella zona svergolata. Sulla parte inferiore delle paratie, invece, ci sono delle frange. Il sistema delle sospensioni posteriori è pullrod e la cosa interessante è che il carbon look, arriva fino al puntone, a metà braccio. Le soluzioni sembrano funzionare perché l’ Alfa Romeo Racing è attualmente al quarto posto nella classifica costruttori.