Fiat Chrysler Automobiles acquisterà crediti di CO2 da Tesla come aiuto per raggiungere gli obiettivi relativi alle emissioni di anidride carbonica ed evitare pesanti multe negli Stati Uniti e in Europa. Il costo di questo greenwashing è stimato in circa due miliardi di euro. Il Financial Times ha diffuso all’inizio di aprile per prima la notizia. Ora sembra che FCA procederà effettivamente e comprerà crediti di CO2 per 1,8 miliardi di euro da Tesla per il 2020. Fiat Chrysler sta lottando per stare al passo con la regolamentazione restrittiva delle emissioni di CO2.
L’UE aveva approvato limiti di emissione più severi in aprile e stabilisce che le emissioni di CO2 delle autovetture nuove devono essere ridotte del 37,5 per cento entro il 2030 rispetto ai livelli del 2021. Nel frattempo, una ulteriore riduzione del 15 per cento deve essere realizzata entro il 2025. Il tempo scorre veloce per FCA, ma la società dice che l’acquisto di crediti da Tesla è solo una situazione momentanea. Infatti il gruppo italo americano intende raggiungere questo obiettivo senza bisogno di crediti dal 2022.
Per detta elettrificazione, Fiat Chrysler sta attualmente attrezzando le sue strutture produttive italiane. Il piano è di renderli adatti alla produzione di auto elettriche entro il 2021 con FCA pronta a spendere più di cinque miliardi di euro secondo quanto riferito. La fabbrica FCA Mirafiori di Torino, ad esempio, produrrà una piattaforma compatta per veicoli elettrici, che sarà impiegata inizialmente per la Fiat 500 in versione EV. Ulteriori investimenti si tradurranno in un’architettura combinata di veicoli e un sistema ibrido plug-in per i marchi Jeep, Alfa Romeo e Fiat.
Entro il 2022, Jeep ha in programma di offrire dieci ibridi plug-in e quattro modelli di veicoli completamente elettrici. Inoltre, entro il 2022 Maserati eliminerà gradualmente tutti i motori diesel e lancerà otto ibridi plug-in e quattro auto completamente elettriche. Gli investimenti totali di FCA in veicoli elettrici e ibridi nei prossimi cinque anni ammonteranno a 9 miliardi di euro, secondo la tabella di marcia presentata nel giugno 2018.