Il Governo federale degli Stati Uniti sta esaminando da un po’ le pratiche di vendita dell’industria automobilistica e Fiat Chrysler Automobiles è stata oggetto di tale indagine. Dall’inizio dell’inchiesta, FCA ha cambiato il modo in cui riportava le vendite.
Durante tale processo, Reid Bigland, capo vendite di Fiat Chrysler Automobiles e di Ram, avrebbe subito delle ritorsioni in seguito alla collaborazione con le autorità nelle tali indagini.
FCA: il gruppo avrebbe tagliato lo stipendio di Reid Bigland di oltre il 90%
Secondo il The Detroit News, Bigland avrebbe presentato una denuncia riguardante una irregolarità sostenendo che il gruppo automobilistico italo-americano si sarebbe vendicato contro di lui per aver collaborato all’inchiesta. Ciò, inoltre, avrebbe portato alla penalizzazione del suo stipendio di oltre il 90%.
Oltre a questo, Reid Bigland sostiene che FCA avrebbe usato i soldi detratti dal suo stipendio per pagare le multe alla Securities and Exchange Commission. Attraverso questa denuncia, adesso il capo di Ram Trucks chiederebbe un risarcimento danni per 1,8 milioni di dollari.
Bigland ha scritto una lettera agli investigatori federali in cui ha illustrato le pratiche di vendita adottate da Fiat Chrysler Automobiles, sostenendo di essere ben note all’interno dell’azienda. Il dirigente avrebbe inviato quel documento prima che partisse l’indagine.
Quest’ultima è iniziata dopo che due concessionari dello stato dell’Illinois hanno intentato una causa per racket contro FCA. In particolare, le due concessionarie hanno affermato che la società offriva denaro agli stessi per segnalare i veicoli invenduti come venduti.