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Fiat Chrysler Renault, Bentivogli: “Governo italiano dormiente”

Il leader dei metalmeccanici muove accuse ai ministri

Fiat Chrysler Renault Marco Bentivogli

Il nazionalismo francese e l’assenza del Governo italiano ha mandato a monte la fusione tra Fiat Chrysler e Renault. Ad affermarlo Marco Bentivogli, segretario generale di Fim Cisl, che ha commentato con dispiacere l’affare sfumato.

Fiat Chrysler e Renault, Bentivogli amareggiato: “Rapporti disallineati”

“Il confronto tra Fca e Renault per una possibile fusione – ha dichiarato Bentivogli – che avrebbe dato luogo al terzo gruppo al mondo di automotive, era già partito in modo squilibrato. La colpevole quanto ingiustificata e totale assenza del governo italiano ha infatti disallineato il confronto tra i due gruppi”.

Renault si presuntava alle trattative forte dell’appoggio del primo ministro Emmanuel Macron e del Ministro delle Finanze Bruno Le Maire, mentre, in una trattativa delicatissima, rappresentava l’Italia il solo azionista privato “senza il minimo interesse, né dichiarazioni di interesse alla partita, da parte del Ministro dello Sviluppo Economico e tantomeno del premier Conte.

Confronto a senso unico

“Questo – continua il numero uno di Fim Cisl sull’infelice epilogo delle nozze tra Fiat Chrysler e Renault – ha creato le condizioni per un confronto del tutto proteso per parte francese. Una vicenda che ha dell’incredibile, è pazzesco che Palazzo Chigi non abbia minimamente accarezzato l’idea di partecipare al confronto per un’operazione industriale così importante sul piano industriale ed economico, a livello tanto nazionale quanto globale per gli impatti che avrebbe avuto sull’intero settore e sulla prospettiva”.

“Come Fim Cisl abbiamo in questi giorni più volte sollecitato un intervento del governo italiano, ma senza nessuna risposta – accusa Marco Bentivogli -.  Parigi ha cominciato a strafare, a dettare la linea su svalutazione azionaria di Fca, posti di lavoro, volumi di produzione e management, con tanto di Presidente e amministratore delegato. L’altra sera eravamo al pre-accordo mentre il governo italiano non se ne è neanche accorto. Il nazionalismo francese da una parte e l’assenza del Governo Italiano hanno fatto saltare tutto, spingendo gli azionisti di Fca a ritirare l’offerta”.

Il leader di Fim Cisl suona la sveglia

Una ghiotta occasione sciupata malamente, come ha rimarcato lo stesso Cda di Renault in un comunicato, ma alcune chance rimangono vive: secondo molti, il matrimonio può essere celebrato fra qualche settimana.

Non credo sia tutto finito – concorda Bentivogli – anche se non è facile recuperare. Questa operazione serviva alla nostra industria e a quella francese, con la quale abbiamo in essere molti accordi,  perché in qualunque modo la si voglia vedere, i consolidamenti in questo settore in questi anni ci saranno. Se non sarà Fca per Renault sarà un altro, ma sarà fondamentale per la tenuta e la competitività del settore nel nostro paese”.

“l punto – conclude il segretario dei metalmeccanici della Cisl – è che anche su eventuali altre partite il governo deve avere un ruolo, come d’altra parte avviene nel resto del mondo. In Italia invece su lavoro e industria c’è un disinteresse generale ad oggi livello politico, così rischiamo di rimanere dei moscerini in mezzo a tanti più grossi di noi. Non penso che sia tutto finito. Lo stop dell’intesa e la reazione della Borsa forse aiuterà ma servirà che Parigi metta da parte il suo nazionalismo, solo allora la trattativa può riprendere. Ma non senza la presenza di un interlocutore politico italiano”

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