Arrivano i primi segnali di apertura del governo italiano a possibili investimenti nel capitale del gruppo Fiat Chrysler in risposta al diktat dell’esecutivo francese per la fusione tra Fca e Renault. A vagliare l’idea Michele Geraci, esponente della Lega e sottosegretario allo Sviluppo Economico, in un’intervista rilasciata a Bloomberg Ta, a ridosso della seconda riunione del Cda di Renault sulla proposta avanzata dagli italo-americani.
Fusione Fca Renault, Geraci: “Governo italiano disposto a investire”
“Il governo non deve comprare una quota della Fiat Chrysler nel breve periodo”, ha evidenziato il sottosegretario. “L’azienda è naturalmente libera di agire nell’interesse dei suoi azionisti e come governo ci assicuriamo che ci sia un impatto positivo sull’incremento della produzione e sulla creazione di lavoro. L’azienda fa l’interesse degli azionisti, mentre il governo si occupa dell’impatto a livello macro, il suo ruolo è quello di monitorare l’impatto sulla produzione e sull’occupazione”. Tuttavia, ha proseguito Geraci, “il nostro governo è aperto a investire, se questo avrà un impatto positivo in termini di crescita economica e occupazionale per il Paese e i cittadini italiani”.
Geraci ha dunque risposto per le rime alle critiche avanzata da opposizione e sindaci, su una sostanziale apatia dell’esecutivo nella fusione Fca Renault, perlomeno in confronto con la Francia, che, forte della partecipazione del 15% nel capitale Renault, ha stabilito precise regole per dare il benestare all’operazione. “Siamo in contatto, ma FCA è una società privata e la decisione spetta agli azionisti dell’azienda“, ha commentato il sottosegretario, rivolgendo, poi, parole positive in vista della possibile fumata bianca.
Corso accelerato per lo sviluppo di auto elettriche
Se i negoziati condurranno all’accordo, nello sviluppo di auto elettriche Fiat Chrysler maturerebbe velocemente nuove competenze, con i conseguenti benefici per quanto attiene all’intera industria automotive italiana. Sulla falsariga delle considerazioni espresse, il vicepremier Matteo Salvini aveva raccontato, pochi giorni fa, di un governo disposto a promuovere la fusione, purché vantaggiosa per le aziende e l’occupazione del Paese.
“Il sostegno ovviamente c’è se c’è vantaggio anche per l’impresa italiana, le fabbriche italiane e i lavoratori italiani, al di là della sede”, ha asserito Salvini nel corso di un evento a Vicenza, mentre alcuni giorni prima, dopo le trionfali elezioni europee, aveva anche suggerito possibili ingressi nel capitale: “Se fosse richiesta la presenza istituzionale italiana sarebbe doveroso esserci perché quello dell’auto è un comparto importante”.
Il monito di Bruno Le Maire
Nel frattempo il Ministro dell’Economia francese, Bruno Le Maire, invia ancora avvertimenti. Da tempo ormai il politico detta le concessioni indispensabili per la buona riuscita delle trattative. Pure nella giornata odierna ha mandato un messaggio agli attori coinvolti. “Lo Stato sta guardando con fermezza agli interessi industriali della Renault e agli interessi industriali della Francia. Vogliamo fare questa fusione, ma non la faremo a ogni costo“, ha rimarcato il ministro in una delle numerose interviste rilasciate.
“Questa fusione è, come ho sempre detto, un’opportunità, perché può consolidare il panorama automobilistico mondiale e creare un campione europeo globale, liberando lo spazio di manovra necessario per sostenere veicoli elettrici e veicoli autonomi, ma ci sono delle condizioni, e queste condizioni sono state fissate sin dall’inizio”.
In primo luogo “servono garanzie sui siti industriali. Io mi metto al posto dei dipendenti che si chiederanno: ‘Qual è il nostro futuro?’. Il mio ruolo, come azionista di riferimento, è garantire a questi dipendenti e ai francesi che i siti industriali verranno tutelati”.
Inoltre, Le Maire ha confermato l’importanza di una sede operativa in Francia e della rappresentanza dello Stato francese nel futuro consiglio di amministrazione, per poi lanciare un appello in riferimento alla fusione tra Fca e Renault: “Prendetevi il tempo per fare le cose bene. Si tratta di un’operazione importante, che mira a creare un campione mondiale dell’automobile. Non c’è nessuna fretta”.