Le richieste sempre crescenti di Fiat Panda in arrivo da tutta Europa hanno spinto FCA ad incrementare il volume di unità prodotte a febbraio rispetto a quanto preventivato. Questa scelta si è tradotta in tre giornate di lavoro straordinario fissate per tre sabato ovvero il 14, il 21 ed il 28, di febbraio. In questi giorni lo stabilimento produttivo di Pomigliano d’Arco in provincia di Napoli sarà attivo per il primo turno di lavoro e, quindi, sarà in grado di assemblare un numero maggiore di unità di Fiat Panda a fine mese in modo da poter soddisfare la domanda proveniente dal mercato per la segmento A della casa italiana.
La notizia è sicuramente positiva per i lavoratori dello stabilimento napoletano che potranno aggiungere ore di lavoro straordinario al monte mensile vedendosi cosi riconosciuto, a fine mese, uno stipendio più robusto. La scelta di FCA non è però stata condivisa dalla Fiom. Il sindacato dei metalmeccanici della Cgil ha, infatti, indetto una giornata di sciopero per il primo giorno di lavori straordinari a Pomigliano d’Arco, ovvero per il prossimo 14 di febbraio. Le motivazioni appaiono quanto mai chiare.
La Fiom richiede a FCA, infatti, di istituire, quando necessario, un terzo turno di lavoro in modo da poter far rientrare nel ciclo produttivo della Fiat Panda i circa 2000 lavoratori che ancora oggi sono sottoposti al CDS (Contratto di Solidariertà). Stando a quanto si legge sugli organi di stampa nazionali, infatti, per la Fiom “La testardaggine a voler ricorrere al sabato di straordinario appare un ennesimo tentativo di contrapporre lavoratori contro lavoratori”
Di parere completamente opposto rispetto alle decisioni intraprese dalla Fiom è Giovanni Sgambati di UIL Campania che ha dichiarato quanto segue “Pensare di contrastare i picchi di produzione con relazioni sindacali più orientate al passato che al futuro vuol dire non sapere cogliere il tentativo di chi generosamente ha offerto alla Fiom una possibilità di riavvicinamento. Il modo migliore per recuperare i lavoratori, come stiamo chiedendo, è fare auto di qualità e continuare a chiedere produzioni aggiuntive per lo stabilimento di Pomigliano“
Si tratta, come facilmente intuibile, di due posizioni diametralmente opposte che, probabilmente, riflettono stati d’animo differenti che caratterizzano i tantissimi lavoratori dello stabilimento di Pomigliano d’Arco.
Quel che è certo, aggiungiamo noi, è che la crescita della produzione in Italia, destinata ad aumentare in futuro, è vitale non solo per FCA ma anche, e soprattutto, per gli operai degli impianti italiani desiderosi di lasciare, in via definitiva la cassa integrazione per tornare a lavoro. In futuro, la produzione di autovetture in Italia per FCA dovrebbe aumentare drasticamente. Nei prossimi anni, infatti, i listini dei vari brand del gruppo si amplieranno con il debutto di vetture come l’Alfa Romeo Giulia, il SUV Alfa Romeo e il nuovo Maserati Levante.
5 Commenti
Lascia il tuo commento, condividi il tuo pensiero